La segretaria del Pd Santarcangelo Paola Donini: “Montevecchi lascia la Lega accusandola in pratica di essere troppo poco di destra, poco vicino alla Russia e di aver dato l’ok al Green Pass ed è sempre in piazza a sostenere l’Alleanza Civica di Barnaba Borghini, che ha messo in lista gli ex leghisti Fiori e Stanchini e lunedì ha disertato per l’ennesima volta il consiglio dell’Unione Valmarecchia in cui si decidono tutte le politiche sociali e in cui il centrodestra clementino è sempre stato assente negli anni: è questo il civismo 4.0?”
“Non stupisce troppo l’uscita di Matteo Montevecchi dalla Lega, viste anche le affermazioni pubbliche iper critiche del consigliere regionale santarcangiolese da qualche mese a questa parte, ma non possono non sorprendere la tempistica e le motivazioni dell’addio. C’è chi maliziosamente sospetta che lo sbattere la porta possa essere figlio di una mancata ricandidatura alle prossime Regionali, noi preferiamo concentrarci sul merito: Montevecchi lascia la Lega che ha appena annunciato la candidatura dell’incommentabile Vannacci dopo che non più tardi di un mese fa lo stesso presentava a Rimini il libro del generale che vuole cancellare gran parte dei diritti civili e ghettizzare gli studenti disabili in classi separate. Si scaglia contro il partito accusandolo fra le altre cose di essere poco vicino alla Russia, confermandosi quindi un filo Putin”. Così la segretaria del Pd Santarcangelo Paola Donini, che non manca di far notare come poi “da consigliere regionale lo stesso Montevecchi sia molto attivo in piazza al banchetto per la lista Alleanza Civica di Barnaba Borghini, che ha imbarcato gli ex leghisti Marco Fiori e Gabriele Stanchini e ha per primo sostenitore proprio una figura che esce dal suo partito perché troppo poco di destra…”.
“La realtà è che di civico c’è ben poco, in quella lista è una certa politica di destra estrema a tirare le fila e Santarcangelo è quasi sullo sfondo. Lo dimostra e ribadisce ancora una volta anche quanto accaduto lunedì sera all’ultimo consiglio di legislatura dell’Unione Valmarecchia, dove si è riproposto il solito copione: nessuno presente dall’opposizione di Santarcangelo come è avvenuto per tutta la legislatura a dimostrazione del disinteresse totale sui temi civici. Cosa c’è di più rilevante per la vita delle persone e delle famiglie del luogo dove si prendono le decisioni e si stanziano tutti i finanziamenti sulle politiche per gli anziani, i bambini, le disabilità? tutti i temi legati al sociale passano dal consiglio dell’Unione e i consiglieri santarcangiolesi di opposizione, che oggi si dicono tutti “civici” non hanno mai partecipato a una seduta. Essere civici significa lasciare da parte le ideologie politiche e concentrarsi sul territorio. Nessuno è invece più ideologico di Montevecchi, antiabortista, famiglia tradizionale e tutto l’armamentario della estrema destra. Si definiscono “civici” ma come può una lista civica essere disinteressata al principe dei temi locali, cioè gli stanziamenti per il sociale? I colleghi dello stesso orientamento di quasi tutti gli undici Comuni ci sono sempre stati, i nostri di opposizione mai: prima il capogruppo Samorani e gli altri consiglieri, poi i sostituti che si sono succeduti, fra cui appunto Borghini. Che si candida ad amministrare la città senza però adempiere il suo dovere istituzionale e tradendo così il mandato affidatogli dai suoi elettori cinque anni fa. E’ questo il civismo 4.0?. La verità è che hanno litigato all’interno delle sedi dei partiti, un po’ sono rimasti fedeli alle segreterie provinciali, altri sono fuoriusciti, ma tutta destra è. Due liste con la fiamma accesa. Ci sono poche certezze nella vita, questa è una di quelle.” chiosa Donini.