Sergio Pizzolante si ricandida. L’annuncio ufficiale è arrivato nel corso di una conferenza stampa durante la quale il deputato della Repubblica ha riassunto il lavoro svolto in sede parlamentare. Una decisione presa prima dentro di sé e poi messa a disposizione della nuova forza politica che fa capo all’ormai ex ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Obiettivo focalizzato sulla Camera con il Collegio Uninominale ma Pizzolante non ha escluso la possibilità anche di una corsa al Senato. Tutto si deciderà nel breve volgere di qualche giorno in attesa della presentazione ufficiale delle liste calendarizzata per il 29 gennaio prossimo.
L’onorevole, riminese d’adozion,e ha elencato i cinque momenti più importanti dell’attività politico. “Il primo – ha detto davanti ai giornalisti accolti al Caffè Cavour di Rimini – è stato quando io personalmente ho portato alla Boldrini il documento con il quale nasceva il nuovo gruppo parlamentare dopo l'uscita di scena di Berlusconi. Si apriva in quel momento una nuova fase della legislatura grazie alla quale abbiamo salvato l’Italia dandole un governo sicuro di fronte alla crisi economica che avanzava. Il secondo – ha proseguito – quanto fatto per il Jobs Act e per l’art. 18 da quella famosa telefonata alle 3 del mattino di Maurizio Sacconi che mi comunicava l’accordo fatto con Renzi e il Pd. Accordo che io dovevo portare al mio gruppo con l’obbligo di non modificare nemmeno di una virgola su riformulazione dell’art. 18, demansionamento e controllo a distanza. Ero diventato il quel momento il Garante dell’accordo alla Camera di quanto stabilito al Senato. Se fosse saltato questo accordo sarebbe certamente saltato il Governo. Terzo punto che non dimenticherò mai quanto fatto per le spiagge e qui devo ringraziare il mio compagno di viaggio Tiziano Arlotti con il quale un’ora dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea ho concordato una norma con emenedamento che salvaguardava tutte le concessioni demaniali legittime in attesa della nuova legge. Quarto punto l’accordo e l’amicizia nata con Andrea Gnassi, quella svolta che ha cambiao non solo a Rimini ma ovunque la scena politica facendo nascere Patto Civico facendo risorgere quel ceto medio che stava scomparendo a dispetto di un bipolarismo di facciata che si sviluppa tra populismo e giustizialismo: quella rabbia che andava e va fermata oggi. L’operazione Rimini ha dimostrato che siamo noi il ceto medio che vuole fare politica ed ora è diventata un modello per tutti. Insieme ai miei amici che sono qui e che ringrazio abbiamo aperto la strada. E’ possibile sconfiggere populismo e giustizialismo e l’abbiamo visto anche in Francia con Macron. Del modello Rimini si è parlato in Consiglio dei Ministri, Renzi e il Pd hanno detto che è nato un modello per l’Italia. Infine – ultimo punto da da ricordare – la possibilità di diventare ministro. A luglio si dimette Costa e a settembre Alfano e Lupi mi propongono per sostituirlo. Gentiloni dà l’ok, ne parlo con Gnassi ed Andrea mi dice di no. Non era una scelta politica giusta a pochi mesi dal voto. E alla fine declinai, ma è stata una grande soddisfazione personale. E anche questo è stato frutto dell’accordo che ci ha portato a vincere a Rimini. Sono orgoglioso due volte: per essere arrivato fin lì e allo stesso tempo per aver riunciato onde evitare un boomerang d’immagine”.
E ora? “Molti dubbi hanno assillato la mia mente – ha concluso Pizzolante – ho sofferto moltissimo anche per tutto quello che mi hanno detto durante la campagna elettorale di Riccione. Ma guardo in faccia i miei amici di sempre e debbo dirvi che non ce la faccio a mettermi da parte anche se non dipenderà da me. Mi metto a disposizione della coalizione che fa capo alla Lorenzin a livello nazionale e regionale, un altro modello che assomiglia a quello di Rimini. Non mi candido nella lista del Pd, me la gioco in un Collegio alla Camera o al Senato e non decido io. Io ho deciso di starci, sono disponibile, vale la pena battersi e continuare questo lavoro. Lavoro per far vincere il centrosinistra e fare argine contro il populismo”.