Mirna Cecchini scioglie le riserve ed annuncia la ricandidatura a Sindaca per la lista civica “Noi per San Clemente”.
Un passo importante, cosa l’ha spinta a riproporre il suo nome come candidata alla carica di Sindaca?
“Potrei rispondere usando una sola frase: confermare e rinnovare l’impegno di buona Amministrazione che ha contraddistinto i 5 anni del mandato prossimo alla scadenza elettorale del 26 maggio. Più nello specifico, dico che San Clemente ha bisogno di crescere ancora. Ho l’ambizione di aver portato a compimento, grazie ad una squadra di Giunta affiatata e coesa, tutta una serie di obiettivi, alcuni di forte, positivo impatto per la nostra comunità, i cui effetti si possono già apprezzare. Ne cito qualcuno (a titolo d’esempio): il primo stralcio della messa in sicurezza della Via Tavoleto (SP35) all’interno della frazione di Sant’Andrea in Casale; il decollo del grande comparto industriale con l’avvio d’importanti insediamenti produttivi; la totale messa in sicurezza, sotto il profilo della richiesta di superamento della quota d’idoneità sismica, dell’intero patrimonio scolastico; l’ampliamento della scuola di Sant’Andrea in Casale; gli interventi a miglioramento geostrutturale delle principali arterie di collegamento; l’ampliamento degli spazi a verde pubblico; le progettualità di prospettiva che vedranno San Clemente Centro Storico proporsi tra i centri propulsori dell’innovativa proposta enogastronomica e turistica in valle”.
Non ritiene, dunque, d’aver esaurito i traguardi da raggiungere?
“I riconoscimenti, gli attestati di stima e condivisione ricevuti nel corso di questi 5 anni sono il carburante giusto per proseguire un’opera che un buon amministratore non deve mai considerare conclusa. San Clemente e la Valconca occupano un posto di primo piano nella provincia di Rimini. Qui hanno stabilito il loro quartier generale imprese che esportano in tutto il mondo: dall’elettronica all’alimentare, dalla ceramica al vino. Senza dimenticare il ruolo delle tante aziende agricole vocate alle coltivazioni d’avanguardia. È una realtà appetibile e le trasformazioni in atto meritano amministratori attenti, capaci d’interpretare i segnali che giungono dai mercati. Occorre saper intercettare le occasioni - offerte pure dagli strumenti finanziari messi a disposizione dalla Regione e dallo Stato - affinché lo sviluppo del territorio, nel senso più ampio del termine, non accusi battute d’arresto. È proprio il territorio a chiederlo. Abbiamo ancora molto da fare e altre sfide si proporranno in futuro. Personalmente penso di avere tante idee, tanti progetti per rendere più bello il nostro Comune ed innalzare la qualità dei servizi che un’Amministrazione deve offrire ai propri cittadini”.
“Noi per San Clemente” è una lista civica e civismo significa appartenere alla comunità, aver voglia di mettersi in gioco, di lavorare, con impegno, per il proprio Comune ed il territorio. Si riconosce in questa definizione?
“Le liste civiche coincidono, per definizione, con l’espressione della società civile in cui nascono. Ed è ciò l’elemento caratterizzante. Ovvero farne parte e cogliere le esigenze che provengono da essa. Armonizzare certe sensibilità e trasferirle, per quanto di competenza, nell’azione di governo, specie in ambito locale, è un compito al quale un buon amministratore non deve e non può sottrarsi. A ciò vanno aggiunte le capacità, la volontà, la credibilità delle persone chiamate a ricoprire il ruolo di amministratori. Soprattutto nei piccoli Comuni, la Sindaca e gli assessori sono figure d’immediato contatto. Facilmente raggiungibili. La porta è sempre aperta. La credibilità, la coerenza, la disponibilità - si è amministratori ogni ora del giorno e ogni giorno della settimana a prescindere dalla vita personale - sono dunque aspetti imprescindibili. Chi lavora con costanza, dedizione, passione sa bene che i cittadini lo riconosceranno. La Sindaca è come un allenatore. Adottati gli schemi di gioco, deve puntare - schierata la squadra in campo - al miglior risultato possibile”.