Dodici minuti per sapere non solo se si è positivi, ma anche quanto si è gravi e se si sono sviluppati gli anticorpi. Siamo naturalmente in fase di sperimentazione alla ricerca di un test che, nel contempo, possa darci risposte complete ma anche accorciare i tempi. Come dovrebbe funzionare? L'operatore sanitario preleva il campione dal paziente con un tampone nasofaringeo, lo inserisce all'interno di una piattaforma che, in caso di infezione, rileverà la presenza dell'antigene tramite una reazione biochimica la quale mostrerà un segnale fluorescente. Questo segnale ha un grado di sensibilità elevato che permette non solo di rilevare l'eventuale presenza del virus, ma anche di fornire all'operatore un'indicazione della carica virale del paziente esprimendo un valore numerico; tanto più intensa sarà la fluorescenza quanto più alta sarà la carica virale. Anche questo test è frutto di una sperimentazione italiana.
dott. Alessandro Bovicelli