Riposare bene, tenere alto l’umore e pensare positivamente sono imperativi importanti per elevare le nostre performance cognitive. Un gruppo di psicologi americani in una ricerca appena pubblicata ha individuato una forte correlazione tra la memoria a breve termine e tre fattori, l’età, il sonno e l’umore. In generale oltre all’età, anche un umore depresso ed un cattivo riposo possono peggiorarla. Più specificamente la memoria di “lavoro” è quella parte di memoria a breve termine che trattiene le informazioni e le gestisce per svolgere al meglio le azioni quotidiane, una sorta di navigatore cognitivo. Dallo studio emerge che l’età ha un effetto qualitativo sulla memoria per cui i ricordi, anche quelli visivi, con il passare degli anni, risultano più sfocati. Sonno e umore hanno effetti quantitativi riducendo o aumentando la quantità delle informazioni conservate e abbassando o alzando la probabilità di ricordare i dettagli di un evento avvenuto in precedenza. Inoltre affinchè la mente lavori al meglio è necessario che gli anziani abbiano un riposo migliore possibile e un umore alto.
dott.Alessandro Bovicelli