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Se ne parla da tempo e ora cominciano a divenire pubbliche le prime indiscrezioni. L’architetto santarcangiolese Mauro Ioli (nella foto) sarà il nuovo presidente della Fondazione Carim dopo il ritiro di Linda Gemmani. I giochi sembrano fatti, ma fino al 22 luglio bisognerà attendere l’esito ufficiale. Quel giorno, infatti, si concluderanno le votazioni dei 14 membri del Consiglio generale della Fondazione. Votazioni anomale perché anche qui ci sono le restrizioni anti Covid di mezzo: ogni avente diritto si recherà per proprio conto a votare in questo lasso di tempo compreso, appunto, il 22 luglio.
Professionista di indubbia levatura, Ioli ha compiuto nel marzo scorso 65 anni. Vive e risiede a Santarcangelo, ma ha ricoperto numerosi e prestigiosi incarichi a Rimini sia politici che fuori dalla politica a cominciare dalla presidenza di Convention Bureau, per proseguire nel cda di Banca Carium fino all’ingresso nel consiglio generale della Fondazione Cassa di Risparmio di Rimini.
In politica Ioli si forma nell’associazionismo cattolico (nel suo caso l’Agesci) per approdare alla Dc dove diventa vice segretario provinciale e responsabile regionale, partecipando anche alla direzione enti locali del partito su scala emiliano-romagnola. A lungo in Consiglio comunale a Santarcangelo con la Dc e poi col Partito popolare, nella seconda metà degli anni 90 siede anche nel consiglio nazionale del Ppi e dal 1995 al 2000 è segretario provinciale della formazione nata nel 1994 da Mino Martinazzoli.
Nel corso delle sua segreteria politica il PPI di Rimini impone al centrosinistra Alberto Ravaioli a Palazzo Garampi, nella storia recente unico Sindaco non proveniente dalle fila di sinistra della città Capoluogo.
