Dalle 14:00 di sabato 11 aprile fino alla mattinata odierna i Carabinieri della Compagnia Rimini, al comando del Capitano Sabato Landi, oltre al contributo fornito nelle attività di verifica delle prescrizioni dettate dalla normativa finalizzata al contenimento dell’epidemia da covid-19, hanno svolto un servizio straordinario di controllo del territorio al fine di prevenire e reprimere i reati in genere e rendere le festività pasquali un momento “sicuro” per i cittadini.
Nell’ambito di tali servizi, nel corso del tardo pomeriggio di sabato 11 aprile, i Carabinieri della Stazione Rimini Porto hanno tratto in arresto in flagranza, per il reato di furto aggravato, G. M., classe 1977, e S. M., classe 1992, entrambe cittadine moldave da anni residenti nel riminese, già note alle forze dell’ordine per i loro precedenti di polizia. Le due donne, dopo essere entrate all’interno di un supermercato sito in Via della Fiera, hanno iniziato ad aggirarsi con fare sospetto tra gli scaffali, prelevando vari generi alimentari, guardandosi di continuo intorno come per assicurarsi di non essere osservate. Tale atteggiamento guardingo ha insospettito il personale addetto alla sicurezza che, pertanto, decideva di seguirle a distanza, allertando nel frattempo il 112 che inviava una pattuglia sul posto. Ed infatti le due, dopo aver utilizzato la cassa automatica per pagare quanto da loro riposto nel carrello, si allontanavano venendo bloccate dal personale addetto alla sicurezza e consegnati ai Carabinieri, giunti nel frattempo sul posto. Dal raffronto tra lo scontrino e la merce i militari accertavano che le donne avevano asportato l’etichetta riportante il peso ed il costo reale del prodotto in questione, sostituendola con una da pochi centesimi creata ad hoc nel reparto ortofrutta. Con tale artifizio le donne avevano pagato poco meno di 7 euro per una spesa dal valore di circa 170 euro. La refurtiva, interamente rinvenuta, è stata riconsegnata all’avente diritto. Condotte in caserma, le due donne non hanno potuto fare altro che ammettere quanto loro contestato. Dichiarate in stato di arresto, le due sono state rimesse in libertà in ossequio al dettame di cui all’art. 121 delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale, anche alla luce dell’attuale emergenza sanitaria nazionale.
Inoltre, due donne sono state denunciate in stato di libertà per resistenza a pubblico ufficiale:
- N. S. D., classe 1963, controllata in piazzale Cesare Battisti, ha da subito assunto un atteggiamento violento nei confronti dei militari, cercando di aggredirli con calci e pugni, venendo prontamente immobilizzata e ricondotta alla calma;
- R. A., classe 1991, controllata mentre passeggiava senza giustificato motivo in viale Regina Margherita ha dapprima offeso i militari operanti, proferendo frasi ingiuriose nei loro confronti, spintonando successivamente gli stessi al fine di sottrarsi al controllo, colpendo altresì con un calcio l’auto di servizio, venendo prontamente immobilizzata e ricondotta alla calma.
Per quanto concerne i servizi finalizzati al controllo delle prescrizioni imposte dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri datato 09 marzo 2020 recante “misure urgenti per il contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da covid-19”, oltre 500 le persone controllate nei tre giorni, con un totale di 27 sanzioni amministrative elevate per il mancato rispetto delle prescrizioni imposte, comminate in grande maggioranza nei confronti di persone che, senza alcun giustificato motivo, si sono allontanate dalle proprie abitazioni per fare una passeggiata.