Con l’arrivo del brutto tempo e del freddo al canile di Riccione si acuisce, come ogni anno, l’esigenza di avere coperte calde e asciutte per gli ospiti a quattro zampe del centro.
L’Associazione “Konrad Lorenz e l’uomo incontrò il cane", che gestisce il canile intercomunale di Riccione, fa appello per sensibilizzare l'opinione pubblica alle donazione di coperte calde e pesanti, in particolare in pile, lana e cotone, e lenzuola di caldo cotone e flanella per i cani e i gatti ospiti del centro. L’esigenza delle coperte, che vengono cambiate quotidianamente nelle cucce, si fa più urgente nel periodo invernale quando il lavaggio e l’asciugatura delle stesse richiede tempi più lunghi. Non sono utilizzabili invece coperte trapuntate con imbottitura sintetica o naturale, così come materassi e piumini, troppo pericolosi in caso di ingestione.
Il canile intercomunale di Riccione di via Albana è attivo per 13 comuni a sud della provincia di Rimini per una capienza di 105 posti. Attualmente conta 50 cani ospiti e si occupa dell’assistenza sanitaria di circa 1.700 colonie di felini, 490 delle quali solo a Riccione, per la cura di gatti randagi, di colonia, ammalati o vittime di incidenti. Il servizio di assistenza del canile di Riccione prende in cura annualmente circa 400 gatti e 380 cani mentre le adozioni si attestano dalle 60 alle 100 all’anno.
“Le adozioni hanno avuto un’impennata durante la pandemia di Covid ― dichiara Massimiliano Lemmo, presidente della Onlus ““Konrad Lorenz e l’uomo incontrò il cane" ― ma ora si registra una diminuzione importante delle richieste di adozione mentre sono in aumento le rinunce di proprietà con le quali si abbandona il proprio cane ma in maniera lecita. Questa è un’emergenza alla quale dobbiamo fare fronte, in primis con la diffusione della cultura delle adozioni e del rispetto dei nostri amici a quattro zampe”. Attualmente il 70 per cento dei cani ricoverati al canile di Riccione è arrivato in seguito all’atto di rinuncia di proprietà da parte delle famiglie adottive mentre il 30 per cento è stato preso in consegna perché vittima di maltrattamenti o per essere cani morsicatori.
Secondo l’associazione il fenomeno della rinuncia di proprietà, che in maniera uniforme, è diffuso in tutto il territorio provinciale, è dovuto in parte alle difficoltà economiche delle famiglie e in parte alla consapevolezza tardiva che il proprio cane non sia più idoneo al proprio stile di vita. A portare all’abbandono è un altro fenomeno che si registra in questi ultimi anni: la “piaga delle adozioni online” con le quali si presentano storie strappalacrime. Le famiglie, sull’onda delle emozioni, si propongono di adottare il cane che, il più delle volte proviene anche da molto lontano. In questo caso non si crea l’importante processo di conoscenza e di consapevolezza necessario al buon andamento dell’adozione. Le famiglie adottano la storia piuttosto che il cane che quando arriva, a volte, non corrisponde alle aspettative della famiglia. E allora la soluzione “lecita” è l’abbandono legalizzato al canile.
Contro questo fenomeno così dilagante il canile di Riccione propone un’attività di assistenza e aiuto alle famiglie in difficoltà nella gestione del proprio cane mettendo a disposizione assistenza sanitaria, cibo proveniente dalle donazioni e competenze nell’educazione dell’animale. Mentre continua incessante l’attività di cura e assistenza dei cani con lo scopo di renderli adottabili in tempi brevi. “È importante che si arrivi ad una adozione consapevole ― continua il presidente Lemmo ― che concepisce il cane come un compagno di vita da scegliere in base al nostro stile di vita per garantirgli il massimo del benessere e della qualità di vita che gli possiamo offrire. Conoscere il cane che si intende adottare, le sue caratteristiche, il suo vissuto sta alla base del processo di un felice inserimento nella famiglia adottiva”.