Gianni Indino, presidente Confcommercio della provincia di Rimini: “Siamo contrari nel merito e nel metodo utilizzato per dare il via alla realizzazione degli allevamenti intensivi di polli a Maiolo. Un progetto portato avanti senza confronto con le categorie economiche e i cittadini, che va nella direzione opposta a quanto auspichiamo per il futuro del nostro territorio vocato al turismo. Come si concilia questo progetto con le bellezze storiche e con gli investimenti che da anni facciamo in promozione turistica? Mi auguro che le amministrazioniripensino a quanto fatto e pongano rimedio a questo sfregio”
“Ciò che sta avvenendo sul territorio del Comune di Maiolo ci stupisce e ci vede contrari – dice il presidente di Confcommercio della provincia di Rimini, Gianni Indino -. Contrari nel merito e nel metodo utilizzato per dare il via alla realizzazione di un allevamento intensivo di enormiproporzioni in piena Valmarecchia. Si tratta di un progetto, di cui abbiamo avuto notizia solamente a cose fatte, capace di mettere in crisi il concetto stesso di valorizzazione e tutela del nostro entroterra come valore aggiunto per la Riviera e per il turismo a cui il nostro territorio è vocato, ma anche il buon vivere della collettività e lo sviluppo sostenibile in un’area preziosa sia per i suoi valori storici e culturali, sia per quelli ambientali. Purtroppo conosciamo tutti quali siano le criticità di questo tipo di allevamenti, dall’emissione di notevoli quantitativi di ammoniaca e metano nell’aria, agli odori insopportabili, alla moltiplicazione del traffico pesante. Progetti come questovanno nella direzione opposta a quanto auspichiamo per lo sviluppo e il futuro della Valmarecchia e di tutto il nostro territorio.
Da anni ormai ci stiamo impegnando a tutti i livelli nella promozione turistica integrata di tutta la nostra provincia: un territorio prezioso da vivere tutto l’anno, dove la cultura, il paesaggio e la storia dei nostri borghi diventano punti di forza per il turismo culturale ed esperienziale, enogastronomico e su quello legato ai cammini e ai percorsi ciclo-turistici. Come si può conciliaretutto ciò con un allevamento intensivo di quella portata, con vista sulla Fortezza di San Leo e sulla Rocca di Maioletto? Come si può conciliare questo progetto con gli investimenti fatti in questi anni in promozione turistica del territorio in Italia e all’estero sia dal pubblico che dal privato?
Quel che mi sconcerta nel processo che ha portato all’approvazione di questo progetto è la mancanza di confronto da parte delle amministrazioni locali con i singoli cittadini e con i rappresentanti delle categorie economiche. Un intervento così impattante per il territorio, per icittadini e le imprese che vi operano quotidianamente doveva essere illustrato nei minimi dettagli e non scoperto a cose fatte. Mi auguro che le istituzioni possano ripensare a quanto fatto e porre rimedio a quello che a tutti gli effetti è uno sfregio al nostro territorio e al futuro del nostro turismo”.