“Nessuna speculazione sul prezzo dei carburanti da parte degli esercenti. Certo, se ci sono dei furbi vanno trovati, a tutela di tutti gli altri che lavorano correttamente e a tutela dei clienti. Ma il Governo dica le cose come stanno, ovvero che dal 1 dicembre ha reintrodotto le accise, e faccia fare controlli mirati, visto che gli strumenti ci sarebbero”. Ercole Gori, presidente regionale e provinciale della Faib Confesercenti, Federazione autonoma italiana benzinai, ed esercente del distributore Eni in via Marecchiese a Rimini, non ci sta a vedere messa sotto accusa l'intera categoria e vuole fare chiarezza sulla crescita dei prezzi dei carburanti.
“In aprile 2022 il precedente Governo aveva temporaneamente tolto le accise per andare incontro agli utenti – ricorda Gori -. Il Governo attuale le ha reintrodotte: 10 centesimi + Iva dal 1° dicembre, altri 15 + Iva dal 1° gennaio, in totale 30,5 centesimi. Il cliente guarda il prezzo finale, e il prezzo è salito per le accise: al 30 novembre il gasolio era ad esempio 1,669 euro, e con l'aumento dell'accisa sarebbe arrivato a 1,969. Invece ora e' 1,862, segno che comunque in 2 mesi è in realtà diminuito di 0.10 centesimi".
Fuorviante fare raffronti con San Marino, precisa il presidente Faib. “Sul Titano non hanno aumentato le accise, e il prezzo dei carburanti, per una serie di meccanismi, è da sempre aggiornato circa 3-4 settimane dopo rispetto all'Italia”.
Chi lamenta speculazioni da parte degli esercenti non conosce la materia, conclude Gori. “Le grandi compagnie ci impongono il prezzo e gli esercenti sono tenuti a comunicare al Mise i prezzi che pratichiamo. Non sarebbe difficile per il Governo, con questi dati, fare controlli mirati su chi pratica prezzi 'sballati', sia in eccesso, ma anche in difetto, legati magari all'acquisto di carburante in un mercato parallelo. Invece viene mandata la Finanza a fare controlli che non portano a nulla: prova ne è che nel nostro territorio nessuno è stato multato”.