Quello di Forza Nuova è l’ennesimo attacco squadrista, che ha il solo scopo di avvelenare ulteriormente il clima di odio alimentato da una certa parte politica. Dichiarare strumentalmente solidarietà a vittime di femminicidio ponendo domande retoriche e provocatorie, come hanno fatto con le loro locandine, è solo un pretesto per colpire ancora una volta le politiche migratorie e di accoglienza. Alcune militanti del movimento di estrema destra, sotto la sigla dell’associazione Evita Peron, hanno affisso locandine con i volti di Pamela Mastropietro, Desirée Mariottini, Asia Bibi, Ahed Tamimi e Gianna Jessen, e la domanda “loro non meritano il vostro interesse?”, alludendo al fatto che sono state uccise da stranieri.
Da parte mia va la piena solidarietà ai centri antiviolenza che quotidianamente, col loro lavoro, danno un aiuto concreto alle vittime di violenza. E come ci confermano i dati, nel nostro paese, le violenze sulle donne sono commesse nella maggior parte dei casi per mano di uomini italiani. Quindi, voler puntare il dito contro l’accoglienza e le migrazioni cavalcando l’onda emotiva di queste tragedie è ancora più vile. A maggior ragione perché a strumentalizzare la violenza contro le donne sono a loro volta donne. Sappiamo bene che il lavoro e l’impegno delle operatrici impegnate nei centri della nostra regione travalica qualsiasi questione ideologica, perché il vero obbiettivo è aiutare le vittime di violenza. Concretamente, senza cavalcare paure immotivate.
Emma Petitti assessore regionale alle Pari Opportunità