Piano contro il dissesto idrogeologico e la sicurezza del territorio: alla Provincia di Rimini arriveranno oltre 6 milioni di euro, stanziati dalla Regione Emilia-Romagna, per la realizzazione di sei interventi.
In particolare, tra i primi 18 interventi che partiranno su tutto il territorio regionale (finanziati con 21 milioni di euro in arrivo da Roma), nel riminese ne verranno realizzati due per un totale di 2.250.000 euro: la messa in sicurezza idraulica del torrente Ventena (nella foto) nel tratto del centro storico di San Giovanni in Marignano (1.600.000 euro) e l’intervento di adeguamento del tratto urbano del torrente Uso tra la ex Statale 16 e la foce (porto canale di Bellaria Igea Marina) per un totale di 650mila euro.
Sul fronte della lotta al dissesto e prevenzione, l’intero Piano regionale prevede complessivamente 89 cantieri di cui 6 a Rimini per una spesa prevista di 6.050.000 euro: la messa in sicurezza del Ventena e l’adeguamento dell’Uso (i primi due a partire); la messa in sicurezza di tratti critici del litorale a Cattolica, Misano Adriatico, Riccione, Rimini e Bellaria Igea Marina (un milione di euro); una prima tranche il progetto generale e preliminare del torrente Marano e Rio Melo che interesserà i territori di Rimini, Coriano, Montescudo e Riccione (600mila euro); seconda tranche del progetto generale e preliminare del torrente Marano e Rio Melo nei tratti di Case Mazzotti di Riccione e Osteria del Fiume di Vecciano (300mila euro); realizzazione di una vasca di laminazione delle portate di piena del canale consorziale Mavone Grande a Vergiano e Casale di Sant’Ermete (1.900.000 euro).
“Sappiamo bene quanto i nostri territori siano fragili e quanto necessitino di manutenzioni per prevenire o sistemare danni dovuti al dissesto idrogeologico - commenta l’assessora al Bilancio della Regione Emilia-Romagna Emma Petitti -. Basta pensare a emergenze come il consolidamento di versanti in frana, la riapertura di strade chiuse a causa di cedimenti e dissesti. La sicurezza del territorio non può restare solo sulla carta. Deve essere una priorità. Ci rivolgiamo pertanto al Governo perché dei 102 milioni necessari a finanziare tutti i progetti ne sono arrivati 21. Una cifra insufficiente ma con la quale abbiamo comunque deciso di avviare i progetti più urgenti su tutto il territorio emiliano-romagnolo”.
Per questo, Petitti concorda sull’opportunità di attivare percorsi alternativi per ottenere i finanziamenti necessari a completare tutti gli interventi: “Lo scorso autunno la Regione Emilia-Romagna aveva chiesto la possibilità di accedere ai mutui Bei (Banca europea degli investimenti) e ora, dopo l’impegno assunto dal ministero dell’Ambiente, ci aspettiamo delle risposte perché i fondi arrivati non sono sufficienti a coprire le opere previste, tutte necessarie e urgenti per i nostri territori e per le nostre comunità”.
Le opere prioritarie, una volta ottenuta la copertura finanziaria, possono essere appaltate entro il prossimo dicembre e quindi in tempi rapidi, grazie all’attività di progettazione svolta dagli uffici regionali e dalle strutture tecniche già nei mesi scorsi.