Nei pressi del casello di Rimini Nord, una pattuglia della Polizia stradale della sottosezione di Riccione controllava tre autoarticolati adibiti al trasporto di merce proveniente dalla Puglia. Una verifica rigorosa dei dati contenuti nel cronotachigrafo digitale di bordo faceva sorgere dubbi sulla regolarità di funzionamento del dispositivo. In particolare risultavano sospette numerose interruzioni di corrente non giustificate né dal conducente né dall’attività del mezzo. Un’accurata ispezione del veicolo permetteva di rinvenire, all’interno dell’abitacolo di guida, un telecomando destinato all’apertura dei cancelli automatici. L’attivazione tramite pulsantiera inibiva il regolare funzionamento del cronotachigrafo permettendo di eludere qualsiasi controllo e garantendo di fatto la possibilità di effettuare periodi di guida superiori alla normativa ovvero tempi di riposo al di sotto della soglia minima.
Nel secondo veicolo pesante gli operatori della polizia stradale rinvenivano un doppio apparato cronotachigrafo sempre per eludere i controlli da parte delle forze dell’ordine.
Nel terzo mezzo pesante veniva trovato un apparecchio elettronico che opportunamente messo in contatto con la centralina elettronica del veicolo simulava l’impiego dell’additivo “ad blue”, previsto dalla legge e necessario a limitare l’inquinamento atmosferico provocato dalla combustione dei carburanti, appunto con grave danno dell’ambiente.
Ai tre conducenti venivano immediatamente ritirati i titoli abilitativi alla guida e contestata la specifica violazione di circolazione con cronotachigrafo alterato che prevede la sanzione amministrativa di € 1.736,00.
Ulteriori sanzioni amministrative sono state contestate alle rispettive società proprietarie del veicolo e titolari di autorizzazione al trasporto merci in conto di terzi.