"Allineiamo i fatti. C'è chi dà sempre contro agli imprenditori. Sono i "paglietta", i chiacchieroni sempre con le mani in mano. Un ceto ben diffuso, a nord come a sud. Da noi Riccione Civica illustra bene questo comportamento. Hanno criticato a più riprese la gestione delle discoteche. Senza aver coraggio di affrontare il sindaco si sono scagliati contro gli imprenditori. Raro esempio di coerenza (si fa per dire) questo di Riccione Civica. Questi gentiluomini ritengono che l'industria del divertimento non sia parte dell'imprenditoria. Colmo della sciagura, costoro scordano che la Romagna è un'invenzione turistica: dalle terre dure del contadino a Cesena, meno fertili di quelle emiliane, si scende verso il mare, il sorriso si distende sui volti per invogliare e viene creato il capolavoro. Tondelli che era un genio di queste terre disse che Rimini non era mica come il Sunset Boulevard o Hollywood. L'importante però, aggiungeva, era farlo credere. Il turismo è questo. Un incantesimo potente. Una malia, una stregoneria. Quindi è perché spuntano fuori queste teste di legno di Riccione Civica dicendo che il turismo di massa giovanile non va bene, non giova a Riccione? Se ora Bologna ci invidia le discoteche, da noi questi cercano di darci la zappa sui piedi dicendo che le disco dovrebbero star chiuse. Questi signori che recentemente hanno dato il meglio in ripetute dichiarazioni pubbliche, bissate e contraddittorie, dimenticano che altri lavorano per far girare il sistema. Le discoteche sono parte di un'impresa. Chi le ferma vuol bloccare la Romagna. Non vorremmo sentire altri e più gravi lamentele a ottobre, quando ci si troverà a redigere bilanci. E magari sarà troppo tardi per dire che sì, in effetti le discoteche andavano lasciate più libere".
Segreteria FdI Riccione