Oltre 200 mila file, tra filmati e fotografie pedopornografiche, sono stati sequestrati a casa di un 58enne, agente di polizia municipale di Rimini, arrestato dalla Sezione operativa di sicurezza cibernetica della polizia postale, venerdì scorso nell'ambito di una indagine coordinata dalla Dda di Bologna. Per l'agente, interrogato dal gip del Tribunale di Rimini, Vinicio Cantarini, l'accusa è di detenzione di materiale pedopornografico scaricato da Internet. Bimbi piccolissimi, di un anno e poco più, filmati e ritratti in atti sessuali con adulti o con altri bambini. Materiale che l'uomo avrebbe confermato di aver scaricato nel corso di anni, almeno da quando esiste Internet, che sarebbe poi finito una sorta di collezione privata archiviata in vari supporti informatici. La polizia ha infatti sequestrato diversi hard disk esterni oltre ad un album di fotografie stampate e raccolte in formato cartaceo. Tutto il materiale sarà quindi al vaglio degli esperti della Dda. Per gli inquirenti serviranno alcune settimane per visionarlo tutto.
Secondo le indagini, il vigile urbano avrebbe usato un solo motore di ricerca per scaricare i contenuti e poi archiviarlo. Sulle sue tracce, gli investigatori della Centrale operativa e della sezione di sicurezza cibernetica sarebbero arrivati attraverso un'attenta attività di monitoraggio della Rete. Venerdì mattina quando la polizia l'ha arrestato portandolo in carcere, il 58enne non è parso sorpreso. Al momento non vi sarebbero riscontri sullo scambio di materiale pedopornografico tra il 58enne e altre persone, così come pare non abbia usato il computer dell'ufficio per tale attività perché sprovvisto di allaccio alla rete. Dopo l'interrogatorio di garanzia, l'agente è stato trasferito agli arresti domiciliari e risulta già sospeso automaticamente e obbligatoriamente dal servizio perché colpito da una misura restrittiva.