Non si sono registrate offerte a chiusura del bando per l'individuazione dell'affidatario della concessione di progettazione, costruzione e gestione (finanza di progetto) per il completamento del centro sportivo per il gioco del calcio nell’area Ghigi, riacquisito dal Comune di Rimini dopo il fallimento del precedente gestore privato.
Il bando prevedeva per il privato l’onere della progettazione definitiva ed esecutiva, della realizzazione delle opere e della loro gestione, a fronte di una garanzia di entrate stimate in 2 milioni di euro legate ai proventi dell'impianto fotovoltaico di cui è dotato il centro. “Uno sforzo importante – sottolinea l’assessore allo Sport e al Bilancio Gian Luca Brasini – ma che evidentemente non è bastato per stimolare in una fase critica per gli investimenti, dovuta alle incertezze causate dal Covid, la partecipazione dei privati per un bando che mira alla realizzazione di un impianto dedicato al calcio che non è un semplice impianto di quartiere, ma una struttura per far crescere un settore giovanile di alto livello e con grandi potenzialità e attrattività per il turismo sportivo. E’ evidente che la crisi legata alla pandemia ha stravolto le carte in tavola e che nel giro di pochi mesi le condizioni socioeconomiche sono decisamente cambiate. E non si può non tenere conto delle vicende della principale società di calcio della città, che poteva rientrare tra i privati potenzialmente interessati a dare corpo ad un progetto pensato proprio per fornire spazi e opportunità per irrobustire il settore giovanile. Al netto di questo nuovo scenario, adesso proveremo una ulteriore strada, sulla base del contesto attuale: l’intenzione dell’Amministrazione è quella di riproporre il bando, con l’ente che si assumerà l’onere della realizzazione dei lavori e lasciandone al privato il completamento e la gestione. Tentiamo in questo modo di agevolare la partecipazione di gruppi e società interessati, sperando che quando il bando sarà pronto anche la situazione emergenziale stia rientrando e che possano esserci prospettive più rosee”.