Dal Moulin rouge all’Esedra passando per il Trinchetto, il bar concerto caffè Roma e tanti altri. E su tutto la figura e l’opera del maestro Giorgio Della Santina. Scatti che raccontano la storia musicale di Cattolica, delle sue mitiche sale da ballo e di un artista come Della Santina che, dopo aver girato il mondo, torna nella sua amata Regina dove fonda l’istituto musicale che ancora oggi è fucina di tanti talenti. A ripercorrere il passato, per riconsegnarlo al presente, è la mostra fotografica “Tintarella di Musica” di Roberto Bozza, inaugurata questa mattina, alla presenza della figlia di Giorgio Della Santina, Carlotta, e del direttore dell’istituto cattolichino Leonardo Belluco, nello spazio espositivo del Mercato Coperto dove resterà visitabile fino al 20 settembre. La mostra, organizzata in collaborazione con Dorigo Vanzolini, è patrocinata dal Comune di Cattolica.
“Questa mostra che racconta il passato ci permette di riappropriarci della storia, la fa resuscitare permettendoci di vivere, ciascuno attraverso la propria sensibilità, emozioni uniche – commenta la Sindaca Franca Foronchi – C’è il grande amore per la musica che queste immagini testimoniano e che raccontano lo spirito della nostra terra”. “Le foto di Bozza raffigurano la Cattolica e l’Italia del Dopoguerra – interviene l’Assessore alla cultura Federico Vaccarini -. C’era voglia di stare bene, c’era desiderio di creare e vivere momenti di gioia. Questa mostra è trait d’union tra storia, tradizioni e quello che siamo oggi. Conoscere la storia è importante per poter vivere e interpretare il presente. Grazie anche a Carlotta Della Santina e a Leonardo Belluco che portano avanti la scuola fondata dal maestro”.
“Sono riuscito a realizzare questa esposizione con una grande ricerca nella storia del passato – spiega Bozza – un racconto e testimonianze che vogliamo trasmettere ai giovani. Vogliamo che sia sempre vivo il ricordo del maestro Della Santina. È stato un grande musicista, subito dopo il Conservatorio Rossini di Pesaro, dove ha studiato tromba, è partito per suonare nei più grandi teatri del mondo. Poi è tornato nella sua Cattolica a cui ha dato lustro fondando la scuola di musica. Questo dimostra anche che l’amore per il proprio paese prima o poi fa tornare a casa”. “È una mostra dedicata a chi ha speso la propria vita per l’arte” aggiunge Vanzolini. “I dancing – dice Elisabetta Bartolucci del Comitato Centro di Cattolica - raccontano i nostri luoghi. Da piccola, mi addormentavo con i bassi del dancing Esedra. Sentivi il turista uscire dal locale, ridere, divertirsi. Anche così abbiamo divulgato la nostra idea di ospitalità e turismo”.