E’ la prudenza, la virtù etica propria dei capi della polis greca, che sta muovendo l’Amministrazione di Coriano nella gestione delle questioni attinenti la tecnologia 5G, nonostante le norme le concedano spazi di azione marginali. Consapevole del fatto che il Sindaco non può, attraverso le ordinanze, bloccare l’installazione degli impianti di telefonia mobile, consapevole del fatto che il Comune non ha potestà normativa circa le soglie di inquinamento elettromagnetico, né può introdurre divieti o misure generali interdittive a contenuto radio-protezionistico, nemmeno attraverso regolamenti che limitano la localizzazione di stazioni radio-base in aree generalizzate del territorio, il Comune di Coriano ha deciso di misurarsi nel dibattito tecnico, scientifico e programmatico, in materia di tecnologia 5G, e lo ha fatto approvando con il voto favorevoli della sola maggioranza una apposita Delibera di Consiglio Comunale.
Facendosi portatore e attuatore della necessaria prudenza politica che la tecnologia di nuova generazione richiede, a causa della ridotta conoscenza scientifica circa gli effetti di lungo periodo sulla salute derivanti dall'esposizione al 5G, il Consiglio Comunale di Coriano ha incaricato il Sindaco Spinelli di attivarsi rapidamente per organizzare un tavolo di confronto a livello locale per progettare un sistema di monitoraggio ambientale e sanitario sui possibili effetti indesiderati della tecnologia 5G, coinvolgendo se possibile anche l’Istituto Superiore di Sanità ed il Sistema Nazionale di Protezione dell’Ambiente.
Il Sindaco, con una lettera di invito si renderà disponibile ad incontrare ARPAE ed AUSL già nei primi giorni del mese di giugno, per implementare il tavolo tecnico-scientifico e per programmare i lavori per l’impostazione del monitoraggio richiesto dal Consiglio Comunale.
“Ci sono 2 nodi fondamentali ai quali vogliamo porre una definizione” - sottolinea il sindaco Domenica Spinelli (nella foto) - “il primo è che vengano date tutte le rilevanze scientifiche definitive in merito alla nocività o meno della tecnologia 5g e che queste vengano date da enti predisposti e qualificati a farlo e nel contempo venga attuato un ampio monitoraggio della quantità e qualità delle onde alle quali siamo sottoposti. il secondo è di tipo normativo, ovvero perché l’autorizzazione di questi impianti e quindi la responsabilità dell’atto è a carico dei sindaci, se poi a loro non è lasciato alcun margine discrezionale? Questo è quanto sto affrontando assieme a tutti quei sindaci che con me hanno costituito, all’interno di ANPCI, il gruppo di lavoro dedicato, del quale sono il referente nazionale. Chiarire questi punti non vuol dire essere contro la tecnologia ed il progresso ma semplicemente vestire i panni del ruolo che l’essere sindaci ci impone.”