Prosegue l’operazione alto impatto decisa nell’ambito della riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal Prefetto di Rimini, dr.ssa Camporota. All’operazione, che ha interessato le zone della Stazione ferroviaria nonché Borgo Marina, hanno partecipato questa notte circa 15 agenti delle Volanti e del Reparto Prevenzione Crimine di Bologna e i cinofili della Polizia di Stato.
Gli uomini delle volanti della Questura di Rimini alle prime luci dell'alba hanno eseguito il fermo di polizia giudiziaria di un albanese responsabile del reato di rapina nei confronti di un cittadino tunisino. Mella mattinata di ieri gli agenti della Questura di Rimini hanno identificato all'interno di un residence del capoluogo un cittadino tunisino, trans, regolare sul territorio italiano. L’uomo ha immediatamente denunciato agli agenti di aver subito nella notte tra il 17 e il 18 ottobre una rapina da parte di un calbanese. Fondamentali sono stati la descrizione dell’autore della rapina fornita dal tunisino che ha portato gli agenti ad individuarlo anche grazie alle loro conoscenze. Nei pressi della stazione, infatti, gli agenti hanno trovato un uomo la cu cui descrizione era perfettamente compatibile con quella fornita dal trans tunisino. Gli agenti hanno subito intimato l’alt all’uomo in bici al fine di bloccarlo e controllarlo ma visto che lo stesso ha inziato a pedalare sul marciapiede aumentando la velocità in direzione di Marina Centro, i poliziotti hanno provveduto a scendere velocemente dall’auto di servizio e dopo averlo raggiunto ha tentato di bloccarlo fisicamente. L’uomo non ha desistito dal suo intento di fuga tanto che ha continuato a pedalare trascinando con sé l’agente per alcuni metri prima di rovinare a terra; da qui né è nata una violenta colluttazione nella quale veniva coinvolto anche l’altro agente sopraggiunto immediatamente per bloccare definitivamente il cittadino albanese che ha colpito ripetutamente gli operanti con calci e pugni. Durante quest'ultima fase, improvvisamente, gli operatori venivano fatti oggetto di svariati lanci di bottiglie di vetro da parte di alcuni stranieri presenti all’interno di un bar (oggetto di controlli da parte degli agenti della Polizia di Stato e per il quale verranno effettuati approfondimenti da parte della Divisione polizia Amministrativa e sociale della Questura di Rimini), alcune delle quali impattavano gli operatori e l'auto di servizio ammaccandola in più parti. Dopo aver vinto la sua resistenza, bloccato in sicurezza, l’uomo è stato arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, è stato sottoposto a fermo di polizia giudiziaria e arrestato per resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Il cittadino albanese fermato, del 1981, già noto alle forze di Polizia dovrà ora rispondere anche di rapina nei confronti del cittadino tunisino, mentre sono in corso gli approfondimenti investigativi per verificare un suo eventuale coinvolgimento anche in un’altra rapina nei confronti di un altro transessuale. Sono in corso le indagini per riuscire a individuare lo straniero che ha tentato di impedire l’arresto dell’albanese con il lancio di bottiglie.
Problemi anche in un bar di viale Regina Margherita. Prima di accedere all’interno del locale bar, gli agenti hanno notato un cittadino straniero (poi arrestato) che alla vista dei poliziotti è subito andato in bagno; lo strano comportamento dell’uomo ha fatto insospettire gli agenti che hanno proceduto immediatamente al suo controllo. Poiché l’uomo manifestava da subito un certo nervosismo al controllo e non aveva alcun documento d’identità valido, l’uomo è stato invitato ad esibire tutto quello che avesse nascosto all’interno dei vestiti: spuntava così una prima carta di debito, rilasciata dalla Banca Malatestiana del Credito Cooperativo del circuito Maestro era impresso il nome di una donna, mentre il secondo supporto monetico del circuito Mastercard risultava priva di qualsiasi intestatario In merito alla titolarità delle due carte monetiche lo straniero ha detto che erano di un suo amico. L’uomo, un cittadino marocchino del 1996, è stato quindi arrestato indebito utilizzo di carte di credito, reato per il quale dovrà rispondere in mattinata durante il rito direttissimo.