“A fronte del recente ampliamento di competenze per gli Ispettori del Lavoro in materia di salute e sicurezza del lavoro, prima prerogativa delle sole Asl, introdotto tre mesi fa dal D.lgs 146/2021 con l’obiettivo di arginare finalmente la strage delle morti bianche in azienda e nei cantieri, il Governo ha deciso paradossalmente e inspiegabilmente che non saranno loro riconosciuti gli aumenti, da 1.500 a 2.500 euro lordi annui, che sulla base del nuovo contratto delle funzioni centrali andranno ai dipendenti dei ministeri, tra cui quello del Lavoro di cui gli Ispettori del Lavoro sono il braccio.
Una vera beffa che ha portato allo stato di agitazione proclamato da tutti gli Ispettorati del Lavoro e che culminerà in una manifestazione il 4 marzo a Roma. Questo porterà nelle prossime settimane ad inevitabili e gravi ripercussioni nel sistema dei controlli sul lavoro nero e sulla sicurezza del lavoro.
Si moltiplicano gli appelli per la lotta al lavoro sommerso e al contrasto alle morti sul lavoro ma, a fronte di un aumento di competenze per gli Ispettori del Lavoro, questi buoni propositi non sono coerentemente accompagnati da un incremento dell’organico e da risorse economiche adeguate. Questa situazione genera esasperazione nel personale che deve far fronte ad un maggiore carico di lavoro e di responsabilità.
Per queste ragioni ho presentato dapprima un’interrogazione in Commissione al Senato e subito dopo ho depositato un emendamento, inserito nel decreto Sostegni-ter presto in discussione, con l’obiettivo di ristabilire la legalità e garantire l’armonizzazione del sistema retributivo, permettendo in tal maniera il ripristino dei controlli, liberando inoltre risorse per avere maggiore presenza sul territorio da parte degli organi Ispettivi.
Quello della lotta al lavoro nero e alla sicurezza sul lavoro è un tema molto sentito nel nostro territorio e dobbiamo agire tempestivamente per superare le criticità legate alle carenze di organico e strumentali: meno di dieci ispettori si occupano di controlli in una provincia vasta come quella riminese, mentre altri sono costretti a svolgere compiti d’ufficio; mancano inoltre strumenti e mezzi che garantiscano una azione più incisiva sul territorio.
A tal fine ricordo importante l’iniziativa di novembre 2021 della consigliera comunale Gloria Lisi del gruppo Rimini per Gloria Lisi su un ordine del giorno proprio sul lavoro nero in Provincia. L’auspicio della discussione è di trovare una riflessione in un consiglio tematico su questa difficile situazione.
Battersi per la legalità non può esaurirsi in qualche slogan o dichiarazione di intenti, servono impegni concreti e risorse adeguate, quelle che mi aspetto immediatamente dal governo Draghi”.
Così in una nota il senatore del MoVimento 5 Stelle Marco Croatti.