Tre cassieri di un market denunciati. Facevano la spesa con un artifizio e non la pagavano

Facevano la spesa, non la pagavano ed uscivano tranquilli dall'esercizio presso il quale lavoravano con le borse piene. Peccato che a compiere con frequenze questa manovra, fossero tre cassieri che operavano all'interno del supermercato, che stando alle prove filmate, si sono portati via nel giro di poco tempo circa 30.000 euro di merce. Una volta scoperti è arrivata per il terzetto la denuncia e la possibilità di perdere il lavoro per giusta causa. Degli ammanchi di materiale sugli scaffali si sono accorti i gestori del market la scorsa primavera. Non c'era corrispondenza in quel punto vendita, sugli scontrini emessi dal registratore di cassa, rispetto alla merce che doveva stare sugli scaffali. A quel punto i titolari del marchio, che sono di Forlì, hanno ingaggiato un investigatore privato. Quest'ultimo ha messo sotto osservazione le casse del punto vendita di Rimini, attraverso telecamere posizionate nelle vicinanze delle uscite, dove praticamente viene fatto il conto finale. Dalle registrazioni è venuto fuori che a fronte del pagamento di una spesa ingente si battesse nelle casse sorvegliate uno scontrino di minor entità. Praticamente restava una plus-valenza per un totale che, sempre secondo gli inquirenti, diventava la "raccolta" non ufficiale del trio. Una volta entrati in possesso dei video, i proprietari del supermarket sono corsi dai Carabinieri di Forlì a sporgere denuncia. I militari hanno fatto un blitz a Rimini la scorsa settimana. Dopo qualche appostamento hanno sorpreso i tre cassieri uscire dal lavoro con alcune borse piene di generi alimentati. Con molta sorpresa i dipendenti beccati con la "spesa nel sacco", senza alcun scontrino contenuto all'interno delle buste, hanno spiegato agli operanti che quei beni erano stati prelevati dal luogo di lavoro, perchè vicini alle scadenze, quindi destinati alla spazzatura. Ma si dice, che dalle registrazioni effettuate dal detective la verità sia ben altra. Comunque le indagini proseguono e a questo punto la spesa, pardon la palla, passa nelle mani degli inquirenti