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Cronaca 13:56 | 13/11/2021 - Rimini

Morto 9 giorni dopo essere stato massacrato di botte: 3 in manette, il quarto in fuga

Nella serata di ieri 12 novembre la Polizia di Stato ha eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dal Sostituto Procuratore dr. Paolo Gengarelli, a seguito delle indagini effettuate dalla Squadra Mobile della Questura di Rimini, diretta dal Dr. Mattia Falso, a carico di quattro persone, due italiani del ’69 e dell’86, un bosniaco del ‘76 ed un croato del ’79. I quattro sono gravemente indiziati di aver partecipato, con diversi ruoli e responsabilità, al brutale pestaggio di un napoletano del ‘76, avvenuto nel tardo pomeriggio del 3 novembre scorso in un albergo di Marina Centro. In quell’occasione il 45enne fu colpito numerose volte alla testa ed al torace con calci, pugni ed anche con un bastone in metallo dai due slavi, presumibilmente per il saldo di un debito pregresso; i due italiani, invece, controllarono che nessuno dei testimoni presenti – ospiti dell’albergo – potesse fuggire via oppure allertare le forze dell’ordine. Il tutto andò avanti per venti lunghissimi minuti sino a quando i quattro si allontanarono, non prima di avergli sottratto il portafoglio e di minacciare che sarebbero tornati di lì a pochi giorni per avere il resto del danaro. A causa delle gravissime ferite riportate e della perdita di coscienza, la sera stessa la vittima fu trasportata in coma al Bufalini di Cesena, dove nella mattinata di ieri è deceduta dopo 9 giorni di coma.

Oltre alla compiuta raccolta delle testimonianze utili, l’analisi certosina dei sistemi di videosorveglianza presenti in zona ha consentito di cristallizzare la sequenza temporale che immortala i quattro individui avvicinarsi all’hotel dove è avvenuta la brutale aggressione e, subito dopo, allontanarsi con estrema calma.

Ieri sera, dunque, all’esito di prolungati servizi di osservazione e pedinamento, il cittadino croato e l’italiano del ’69 sono stati fermati a Riccione, il primo all’esterno di un locale ed il secondo all’interno di un albergo; l’altro italiano dell’86, invece, è stato rintracciato all’interno di un bar di Rimini. Il bosniaco del ’76, non rintracciato, è tutt’ora ricercato e sembrerebbe essere fuggito all’estero subito dopo il fatto