Per info e segnalazioni:
geronimo it no-alle-euro-4-confesercenti-si-unisce-al-coro-A3276 004 Per info e segnalazioni: +39 3339968310 -
Cronaca 14:51 | 04/10/2018 - Rimini

No alle Euro 4, Confesercenti si unisce al coro

E' una ribellione pressoché unanime quella che è scattata sulle limitazioni al traffico per l'aria pulita. Protestano tutti, soprattutto per i divieti ai mezzi Euro 4. Il diktat della Regione non può essere accettato supini e promi, occorre alzare la voce. Il Presidente di Confesercenti provinciale Rimini, Fabrizio Vagnini interviene sulle limitazioni alla circolazione del traffico previste dal Piano per la qualità dell'aria della Regione Emilia Romagna. Sono troppo restrittive, i problemi di inquinamento riguardano tutti, anche i commercianti, però sappiamo benissimo che la Regione ha imposto lo stop anche al diesel Euro 4, quando la normativa europea, già di per sé stringente, includeva solo fino all’Euro 3. Dalla Regione ci aspettavamo più condivisione nella scelta, e l'introduzione dei limiti più graduali nel tempo. Iniziare dall’Euro 3 quest’anno e arrivare all’Euro 4 il prossimo anno, invece di imporre divieti così all’improvviso, e ripeto senza aver avviato prima una discussione. Crediamo che delle correzioni alla manovra antinquinamento si possano fare. Attualmente, nonostante le varie esenzioni, la conseguenza è che i più penalizzati da queste normative sono i centri storici, già con pochi senza parcheggi e difficilmente raggiungibili, lo diventeranno ancora di più, e di conseguenza ne faranno le spese i piccoli commercianti. Ne andrà tutto a vantaggio invece dei centri commerciali, in quanto a monte della Statale, dove per assurdo è più concentrato il traffico e quindi l’inquinamento, le restrizioni non valgono. Sono state introdotte le limitazioni, però mi chiedo come fa chi vuole raggiungere il centro di Rimini: non sono state pensate alternative all’auto, non sono stati potenziati i mezzi pubblici, manca il lavoro di sensibilizzazione, dell’inquinamento infatti non se ne parla, non c’è discussione. Inutile negarlo, siamo tutti legati all’uso dell’auto, c’è quindi prima di tutto una mentalità da cambiare. Il tema quindi è molto complesso e articolato, che non si risolve con delle restrizioni calate dall’alto. C’è poi un altro aspetto. E’ vero che l’Emilia Romagna è tra le regioni più inquinate d’Europa, ma questo è legato alla sua conformità piatta e senza ricambio d’aria. Però c’è da dire che è l’Emilia che presenta più problemi, mentre la Romagna gode di più della vicinanza del mare. Un ragionamento andrebbe fatto anche in questo senso”.