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Cronaca 16:24 | 14/10/2018 - Rimini

Parla la donna aggredita mentre entrava alle "Befane"

E' stata aggredita mentre entrava alle “Befane Shopping Center”. Geronimo ne ha parlato nei giorni scorsi, ma oggi la donna protagonista, suo malgrado, di questa disavventura, è venuta a trovarci in redazione per raccontare con la sua voce quello che è successo quel maledetto sabato 6 ottobre. Per amore della verità, ma anche per lanciare un messaggio a tutte le donne che si trovano a dovere fronteggiare situazioni estremamente pericolose come quella capitata a lei.
“Si era fatto tardi quel giorno – dice la donna di cui non riveliamo ovviamente l’identità per tutela personale e della privacy -. Erano circa le ore 21,45, sono salita con l’auto alla seconda entrata, quella più in alto, ho parcheggiato, sono scesa e ho attraversato sulle strisce pedonali per arrivare all’entrata del maxicentro commerciale. A metà delle strisce pedonali una Bmw di colore scuro ha ostacolato il mio attraversamento tagliandomi la strada. Mi sono fermata appena in tempo per non essere investita. A quel punto è sceso il conducente, un uomo che ha cominciato ad insultarmi prima, poi a spintonarmi ed infine mi ha sferrato un pugno facendomi cadere a terra. Devo ringraziare un ragazzo che avendo visto il tutto non ha esitato ad intervenire, fermando il mio aggressore mettendogli una mano sulla spalla quasi a trattenerlo. Nell’auto - prosegue la donna - ho notato una donna lato passeggero che sporgendo la testa fuori dal finestrino, ha urlato di lasciare perdere e solo a quel punto lui è risalito in auto e se n’è andato. Il testimone per fortuna ha avuto la prontezza di riflessi di scattare una foto della targa. Dopo avere chiamato il 112, sono andata al Pronto Soccorso dove mi hanno dato 10 giorni di prognosi, poi sono andata dai Carabinieri a sporgere denuncia-querela nei confrontidel mio aggressore. Ho deciso di raccontare quello che mi è successo -spiega- soprattutto per dare un segnale a tutte quelle donne che spesso vengono aggredite in strada senza motivo come è successo a me. E anche per invitare tutte coloro che hanno accanto un compagno violento e manesco a non avere paura di reagire, anche rivolgendosi alle autorità competenti perché è ora di dire basta a qualsiasi tipo di violenza gratuita. Tengo a ringraziare l’Arma dei carabinieri per il lavoro che sta svolgendo”.

La donna aggredita vive in provincia di Rimini. Ora la questione finirà in tribunale con un processo i cui capi d’imputazione (che si possono comunque immaginare) debbono ancora essere formalizzati.
“Mi sono rivolta a voi – conclude l’aggredita – perché ho letto sui social ricostruzioni sbagliate e diversi commenti che inneggiano alla giustizia “fai da te”, il che è sbagliato, voglio confidare nella giustizia di questo Paese. Ringrazio di nuovo quel ragazzo che ha avuto il coraggio di affrontare l’aggressore molto più grosso di lui e fermarlo. Ma lo ringrazio anche per aver capito subito tutto fotografando la targa della macchina. Nel mondo ci sono ancora brave persone, se non fosse intervenuto lui chissà cosa sarebbe successo”.

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