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Cronaca 17:49 | 26/01/2022 - Rimini

Per il Giorno della Memoria abbiamo scelto una testimonianza ed una poesia

Abbiamo scelto la testimonianza di una mamma (Sara Sordelli) e la poesia di suo nonno (il dottor Giorgio Matrai) per celebrare il Giorno della Memoria. Le decine di contributi arrivati da ogni comune della provincia di Rimini, per i quali ringraziamo, fanno parte delle singole ricorrenze e celebrazioni. 

Di seguito la lettera della riminese Sara Sordelli.

Mi chiamo Sara e sono madre di tre figli: uno di loro ha purtroppo avuto una perimiocardite da vaccino anti Covid. Oggi sono andata a farmi la terza dose. Qualcuno mi chiederà: "Sei stata costretta? Non ti è bastato il danno che ha subito tuo figlio?" E qualcun altro azzarderà un "La prossima volta verrai marchiata come gli ebrei!". Leggo frasi simili sui social da mesi e sono sinceramente indignata. Credo che paragonare la Shoah al green pass non sia solo di cattivo gusto, ma uno schiaffo in faccia alla memoria dello sterminio degli ebrei vittime del genocidio nazista. Vorrei far leggere a queste persone, una delle tante poesie scritte da mio nonno materno, un medico di origine ebrea. Nacque a Budapest ed arrivò in Italia nel 1931 perché in Ungheria, in quanto ebreo, non solo gli fu impedito di iscriversi all'università del suo Paese ma venne perseguitato, come in seguito successe anche in Italia. Riuscì a laurearsi in Medicina continuando a nascondersi e ce la fece a non essere deportato ed ucciso. Molti suoi fratelli e sorelle non ebbero la sua fortuna e vennero assassinati nei campi di sterminio. Vorrei tanto che più nessuno possa sentirsi in diritto di paragonare questo periodo che tutti stiamo vivendo che è sicuramente buio, difficile, pieno di ingiustizie ed incongruenze assurde, alla Shoah... Perché chi veramente l'ha vissuta, merita tutto il nostro rispetto. Una terza dose, un green pass, seppur con tutte le incertezze, le paure, le controindicazioni che possono racchiudere e rappresentare, non possono essere paragonati all'Olocausto. Io ho fatto la terza dose e l'ho vissuta come un atto d'amore verso mio figlio che, indebolito dalla perimiocardite, sarebbe meglio non prendesse il virus e gli studi che abbiamo a disposizione in merito affermano chiaramente che la carica virale di un vaccinato è minore rispetto a quella di un non vaccinato e perciò contagia più difficilmente. Sono sicura che mio nonno avrebbe fatto la stessa cosa pur studiando e potendo conoscere gli eventuali effetti avversi del vaccino e si sarebbe indignato di fronte a paragoni assurdi. Nei campi di concentramento toglievano non solo il nome alle persone (che diventava una sigla composta da numeri e lettere) ma la dignità umana.   

Sara Sordelli

E di seguito la poesia scritta dal dottor Giorgio Matrai (nella foto tiene in braccio sua nipote, la piccola Sara Sordelli)

Olocausto

Ho veduto morire l'orgoglio, 

Crocifiggere il lavoro, 

Inorridire l'onestà!

Ho veduto disumanizzare l'essere, 

Umiliare la morte. 

Ho veduto la fede far piangere anime, 

La crudeltà dipingere odio. 

Ho veduto fuggire Iddio per l'orrore fetido della carne bruciata dalla mente arsa dalla follia omicida!

Ho veduto i sepolti ansanti, 

Incendio dell'uomo vivo, 

Gasare l'uomo Dio in Olocausto!

Ho visto l'abisso dell'uomo mostro

nella sua superbia teutonica! 

Ho veduto ingigantire lacrime, 

Sperperare il regalo divino, 

Spogliare il pudore della sua innocenza!

Infine ho veduto 

Piangere Iddio

In un angolo del suo cielo

Per aver potuto creare 

Dei mostri così orripilanti! 

Dott. Giorgio Matrai