Per info e segnalazioni:
geronimo it reportage-di-due-studenti-sulla-visita-a-s-patrignano-A10902 004 Per info e segnalazioni: +39 3339968310 -
Cronaca 10:20 | 08/02/2020 - Bellaria Igea Marina

Reportage di due studenti sulla visita a S. Patrignano

Le classi terze della scuola secondaria di primo grado I.C. Igea si sono recate lo scorso 3 febbraio presso la Comunità di San Patrignano. Due studenti hanno stilato un reportage per l’occasione che volentieri pubblichiamo.

San Patrignano è un centro di recupero per persone che hanno fatto uso di sostanze stupefacenti, è un luogo molto grande quello in cui ci hanno accolto con enorme entusiasmo. Inizialmente ci hanno illustrato i vari settori di lavoro. Essendo molto vasto non siamo riusciti a visitarlo tutto. All’interno di questi settori la gente svolge dei lavori veri e propri: falegnameria, cucina, produzione di vino, sartoria e molti altri. Siamo rimasti molto sorpresi dalla loro organizzazione e del rapporto che avevano tra loro. Nell’ora di pranzo ci siamo recati in una grande mensa, dove un ragazzo si è seduto tra noi. Ci siamo relazionati con lui, in particolare ci ha colpito molto la sua risposta alla domanda che gli abbiamo posto: Come sei entrato nel mondo degli stupefacenti? E lui ci ha risposto che si è fatto condizionare dagli amici e non ha avuto la forza e il coraggio di dire no. Il segnale che ci ha trasmesso è molto profondo, ci ha fatto capire che è facile farsi condizionare da persone o “amici” che ci vogliono far credere che non accada niente quando si fa uso di droghe. Quando si dice no è difficile ma si è più forti, sia perché non ci si fa condizionare da cause sbagliate sia perché si ha avuto il coraggio di distinguersi e distaccarsi da compagnie che portano in un brutto ambiente.

Dopo pranzo ci siamo recati a teatro per un grande e lungo dibattito tra le classi. In questo dibattito sono venuti fuori molti dialoghi e molte frasi che ci hanno fatto tornare a casa con un lungo pensiero e la voglia di riflettere.

La gita ci è piaciuta molto e ci ha colpito particolarmente.

Lorenzo Rossetti e Mario Solaroli