I carabinieri della Compagnia di Riccione, a compimento di un'indagine condotta sotto la direzione della Procura della Repubblica di Rimini, hanno notificato un'ordinanza di custodia cautelare a un operatore socio-sanitario 66enne servizio all'ospedale di Cattolica, nel Riminese, "ritenuto responsabile di un episodio di violenza sessuale avvenuto all'interno della struttura sanitaria ai danno di una giovane paziente". Il grave fatto successo al Cervesi rientra in quella che è stata chiamata dagli stessi miliatari dell'Arma operazione "Longa manus". E' finito ai domiciliari un 66enne di origine pugliese ma residente nel comune di Montescudo-Montecolombo che svolgeva le mansioni di barelliere.
I fatti. L'uomo è accusato di violenza sessuale aggravata dopo aver palpeggiato nelle parti intime una ragazza originaria del Bangladesh. Tutto è successo il 18 settembre scorso quando la giovane, ricoverata in ospedale a Cattolica, dopo un intervento era stata trasferita nella "stanza del risveglio", una volta terminato l'intervento. In stato di semiincoscienza, si è trovata sola con il 66enne che, contro la sua volontà, ha iniziato a palpeggiarla in maniera sempre più audace nelle parti intime. La ragazza ha cercato di reagire ma non ha potuto opporsi alle angherie dell'uomo. Una volta uscita dal reparto operatorio, lil bis in ascensore mentre era destinata al ritorno nella stanza occupata. Anche in questo caso i palpeggiamenti si sono ripetuti. Una volta in reparto, la ragazza, piangendo, ha raccontato quello che le era accaduto alle altre ricoverate. La giovane ha anche indicato il colore della divisa del 66enne e il suo ha avvisato i carabinieri. Il tempo delle indagini e sono scattate le manette ai polsi dell'aggressore incensurato ora chiuso in casa. Ma per un reato così grave forse avrebbe meritato la galera.