Dal Sap (Sindacato autonomo di polizia) riceviamo e publicchiamo
"La scelta dei vertici del Dipartimento della P.S. di non prorogare l’aggregazione dei rinforzi estivi e le notizie di cronaca che ogni giorno provengono dal territorio della provincia ci impongono una attenta riflessione sulla sicurezza.
Vogliamo rimarcare, come già segnalato, che la specificità di un territorio come quello riminese ha l’impellente necessità di una rivisitazione degli organici delle forze di Polizia, in relazione alle necessità del territorio e alla continua evoluzione normativa che aumenta le incombenze per ogni attività posta in essere dalle donne e dagli uomini in divisa.
Solo a titolo di esempio possiamo ricordare che durante le fasi iniziali della crisi ucraina, sfortunatamente ancora attualissima, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Rimini ha registrato il maggior numero di richieste di asilo di tutto il territorio italiano, l’emergenza passaporti su tutto il territorio nazionale ha visto Rimini primeggiare per celerità dei rilasci ma con un aggravio di lavoro e anche utilizzando all’uopo personale distaccato da altri uffici, il fenomeno baby gang che ha fortemente impegnato gli uffici investigativi e quelli deputatati al controllo del territorio. Le notizie di stampa degli ultimi giorni, riguardanti la situazione della sicurezza nella zona di Miramare nonché l’allarme lanciato dal personale sanitario per le continue aggressioni per le quali anche dall’On Molteni, sottosegretario al Ministero dell’Interno giunge un plauso parlando di una situazione abilmente fronteggiata ma lungi dall’essere risolta.
Ancora oggi su diverse testate le associazioni dei cittadini lodano l’attività capillare di controllo del territorio operata durante la stagione estiva ma allo stesso tempo si mostrano preoccupati per il calo del personale dovuto alla partenza del personale di rinforzo.
Non dimentichiamo inoltre che tutta l’attività di Polizia Giudiziaria svolta con l’ausilio delle pattuglie in aggiunta messe in campo durante il periodo estivo dovrà essere sviluppata nei mesi a venire dagli stessi uffici investigativi che già sopportano il quotidiano lavoro di indagine con l’attività delegata che l’Autorità Giudiziaria dovrà inevitabilmente assegnare allo stesso personale.
A questo dobbiamo aggiungere che i molti eventi, spesso di carattere internazionale, che interessano la provincia di Rimini prevedono appositi servizi di ordine e sicurezza pubblica, non da ultimi nei prossimi giorni due sessioni del Motomondiale, i campionati mondiali di pattinaggio, eventi politici che richiamano moltissime personalità di governo; il prossimo periodo autunnale, concomitante con la riapertura della stagione fieristica vedrà Rimini capofila in Italia per eventi di richiamo mondiale.
Il lavoro per le forze dell’ordine a Rimini non manca e le donne e gli uomini della Polizia di Stato lo affrontano con coscienza e spirito di sacrificio anche scontrandosi con le continue emergenze che, come detto, non sono solo di pronto intervento.
Se si ritiene la sicurezza un bene irrinunciabile per la pacifica convivenza e lo sviluppo economico e sociale della società non si può pensare di mettere Prefetto e Questore, che sono il fulcro della gestione della sicurezza in provincia, nella condizione di lavoro in continua emergenza e scegliere la priorità tra un susseguirsi di avvenimenti che meritano la medesima attenzione.
Al tempo stesso è necessario rivedere lo schema di gestione della sicurezza tra le Forze dell’Ordine, nonché capire quali siano i compiti sui quali l’amministrazione della P.S. deve avere competenza assoluta e quali possano essere demandati ad altri enti, in un progetto di rinnovamento, di cui Rimini può essere promotore, ma che necessariamente deve trovare riscontro normativo dal centro".