Scatta sabato 3 agosto e proseguirà fino a domenica 1^ settembre, lo stato di “grave pericolosità” (colore arancione) per il rischio di incendi boschivi nelle province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. Nelle altre province si conferma lo stato di attenzione, già in vigore, corrispondente al codice colore giallo. Solo nell’ultima settimana sono stati registrati dai Vigili del Fuoco 45 incendi di estensione uguale o superiore all’ettaro (i più significativi a Gatteo, in provincia di Forlì-Cesena, e nel riminese). Tra gli elementi di rischio è stata valutata anche la maggiore presenza antropica, su costa e rilievi appenninici, nel mese di agosto.
Il bollettino di rischio medio (codice giallo) emesso fino al 4 agosto dall’Agenzia per la Sicurezza territoriale e la Protezione civile della Regione Emilia-Romagna mira a prevenire gli incendi boschivi su tutto il territorio regionale. Le raccomandazioni incluse, esortano quindi a cittadini a gestire con la massima cautela la combustione di residui vegetali dei lavori agricoli e forestali. In parallelo, si ribadiscono alcune misure preventive fondamentali come il divieto di accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate, parcheggiare le auto sopra erbe e foglie secche e gettare mozziconi di sigaretta o fiammiferi accessi.
Sulla base dell'andamento delle condizioni climatiche, inoltre, è scattato il codice giallo dall’1 al 2 agosto l’allerta per temperature estreme sempre per l’Emilia-Romagna. Il 1 agosto, le previsioni meteorologiche indicano condizioni favorevoli allo sviluppo di temporali di forte intensità, particolarmente probabili nel pomeriggio sui rilievi e nelle pianure centrali, e verso sera e notte nella zona del ferrarese. Si prevedono inoltre temperature massime che potrebbero superare i 38 gradi nelle zone di pianura, escludendo la fascia costiera. Per il 2 agosto, nonostante non siano previsti fenomeni rilevanti per l'allertamento, non si possono escludere temporali localmente intensi, soprattutto lungo la fascia appenninica, con potenziali effetti dannosi.
Risorse idriche
Riguardo alle risorse idriche, le fonti principali come Ridracoli, le falde acquifere o il fiume Po non stanno mostrando segnali critici, fino a questo momento. Questa situazione stabile contribuisce a mitigare i rischi immediati legati alla carenza d'acqua, ma si mantiene una vigilanza costante sulle condizioni idrologiche del territorio.
La diga di Ridracoli, un punto vitale per le risorse idriche della regione, mostra attualmente una situazione di stabilità idrologica con specifiche dettagliate che indicano un volume d’acqua nell’invaso di 23.097.799 metri cubi, corrispondente al 69.87% della sua capacità totale. Il livello dell'invaso è di 546.48 metri sul livello del mare.
Per quanto riguarda i movimenti d'acqua, nelle ultime 24 ore, l'afflusso è stato di 6.309 metri cubi, mentre il deflusso è stato significativamente maggiore, raggiungendo i 178.015 metri cubi. Questi dati riflettono la dinamica corrente del bacino, che continua a essere monitorata attentamente per prevenire e valutare eventuali situazioni di rischio legate all'acqua nella regione.
Attivo il Piano caldo per le persone anziane
Con le temperature estive in aumento, è essenziale anche adottare le massime attenzioni possibili per proteggere la propria salute, soprattutto se si è avanti con l’età. A tal proposito, da maggio, è attivo anche il cosiddetto ‘Piano Caldo’, un'iniziativa promossa dal Comune di Rimini in sinergia con l'AUSL, la Protezione Civile e il terzo settore. In azione fino alla fine di settembre, questo programma di supervisione è stato ideato per rispondere ai bisogni della popolazione anziana del distretto attraverso un monitoraggio telefonico mirato a verificare lo stato di salute fisico e psicologico dei cittadini anziani e, quando necessario, attuare un supporto concreto e personalizzato, come commissioni e attività a domicilio. Oltre 1300 le chiamate effettuate.
Fontanelle di acqua potabile per idratarsi
Una costante assunzione di acqua è fondamentale per rimanere idratati in questi giorni di caldo garantendo al proprio corpo una corretta quantità di liquidi.
Nel territorio di Rimini sono posizionate 107 fontanelle pubbliche dove i cittadini e i turisti possono bere dell’acqua potabile o riempire la propria borraccia, a cui si sommano le cosiddette Casine dell’Acqua, un bacino di ‘sorgenti urbane a km 0’ diffuse capillarmente sul territorio: via Marecchiese (incrocio con via Montese, in zona Spadarolo), la casa dell’acqua Fortech che si trova nella stazione di servizio in via Coriano 223, al Parco Cervi (via Roma), in via Lagomaggio, in via Montescudo/Via Bidente, via Baroni a Viserba, via Apollonia a Torre Pedrera, Parco Rodari a Santa Giustina, via Parigi a Miramare e in via Euterpe.
Dal Parco del Mare al centro storico, gli ambienti per il refrigerio
Oltre agli impianti per l’idratazione, la città di Rimini può contare su strutture micro e macro pensate sull’onda di un approccio ‘resiliente’. In primis, il progetto del Parco del Mare che lungo il suo percorso puntellato da spazi verdi, campi sportivi, palestre a cielo aperto e panchine per il relax, è costellato anche di fontane ornamentali che, oltre alla valenza estetica, hanno una funzione anche di refrigerio durante i periodi in cui il caldo raggiunte l'acme. A questo si aggiunge anche il contributo del centro storico, con ad esempio il velo d’acqua in piazza Malatesta, di fronte a Castel Sismondo, che favorisce il mantenimento di un ambiente per quanto possibile rinfrescante grazie alle sue nebulizzazioni. A pochi metri, inoltre, si trova il bosco urbano che, come suggerisce il nome, è una piccola foresta alberata in pieno centro.
Linee guida per la sicurezza personale
Tra i consigli sempre validi per ridurre l’impatto delle onde di calore, il Comune di Rimini, inoltre, raccomanda di attenersi ad alcune indicazioni utili finalizzate ad attenuare le conseguenze dell’elevata asticella della colonnina di mercurio:
1) Evitare di bere alcolici, caffè, bevande gassate o zuccherate. L'assunzione di bevande alcoliche deprime i centri nervosi e stimola la diuresi, condizioni entrambe sfavorevoli alla dispersione di calore;
2) Evitare di uscire tra le 12 e le 17. Queste non solo sono le ore più calde della giornata ma sono anche quelle caratterizzate dai livelli più elevati di ozono.
3) Usare tende o chiudere le imposte nelle ore più calde; limitare l'uso del forno e dei fornelli, che possono contribuire ad aumentare la temperatura in casa.
4) Non lasciare mai nessuno, neanche per brevi periodi, in macchine parcheggiate al sole.
5) Consultare il proprio medico prima di assumere integratori di sali minerali, se si assumono farmaci in maniera regolare.
6) Ridurre il più possibile l'utilizzo del pannolino per i bambini e gli anziani.
7) Se si assiste una persona vittima di un colpo di calore, colpo di sole o collasso la prima cosa da fare è chiamare i soccorsi. Nell’attesa, far sdraiare la persona colpita in posizione supina in luogo fresco e ventilato con le gambe sollevate ed eseguire delle spugnature con acqua fredda; se la persona è cosciente, somministrare dei liquidi non ghiacciati (non alcool o caffè). Fra le conseguenze del colpo di calore ci possono essere anche contrazioni e spasmi incontrollabili: in questo caso bisogna fare in modo che la vittima non si ferisca, e non deve ricevere nulla da bere o da mangiare. In caso di vomito, controllare che la via respiratoria rimanga aperta magari girando la vittima su un fianco.
Foto di repertorio