Si è strappato via l'ago della flebo che aveva al braccio e ha iniziato a roteare il tubo pieno di plasma verso un infermiere dell'Ospedale di Rimini, raggiunto, agli occhi da diversi schizzi di sangue. Protagonista della vicenda, accaduta lunedì, un 30enne nordafricano, denunciato a piede libero con l'accusa di tentate lesioni.
Sull'episodio interveniene Cisl Romagna che - si legge in una nota - esprime ferma condanna nei confronti di tali azioni che troppo spesso in forme dirette od indirette (vedi auto vandalizzate) vanno a colpire gli operatori della sanità. Pur evidenziando che l'Azienda negli ultimi anni ha implementando il sistema di videosorveglianza nei servizi più a rischio ai fini della tutela e della salute dei lavoratori si osserva come queste azioni servano in parte come deterrente e per individuare i colpevoli ma che necessitino di ulteriori azioni di supporto nella prevenzione e contrasto di tali episodi. Fondamentale in tal senso l’apporto degli organismi di controllo che possono dare un contributo nell'elaborazione di procedure e soluzioni di maggior efficacia. E' inoltre fondamentale che il personale in servizio venga sempre formato con formazione specifica oltre che in numero adeguato tenuto conto dei ritmi di lavoro crescenti in ragione della stagionalità senza dimenticare lo stato di emergenza sanitaria tutt’ora in corso. In questo senso, si evidenzia che troppo spesso chi subisce un danno oltre che fisico ha ripercussioni psicologiche importanti ed è necessario che l'azienda lo accompagni ed aiuti in tutte le fasi di recupero e guarigione. Va affrontato quindi il problema intervenendo su più fronti al fine di prevenire ed arginare efficacemente il problema delle aggressioni sul luogo di lavoro