Nel corso del pomeriggio del 23 febbraio 2023, i Carabinieri di Riccione e del Nucleo CC Ispettorato del lavoro di Rimini, con la collaborazione in fase esecutiva del NAS di Bologna, hanno eseguito 3 ordinanze cautelari personali e varie perquisizioni a carico di tre cittadini stranieri, titolari di un’attività di somministrazione di alimenti e bevande da asporto, gravemente indiziati del reato di sfruttamento del lavoro (caporalato). Il provvedimento cautelare è il risultato di una complessa attività d’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Rimini, iniziata nel luglio 2022 a seguito della segnalazione di un cittadino straniero sulle condizioni di lavoro e le minacce e ritorsioni a cui era sottoposto. Le investigazioni, svolte anche attraverso attività tecniche, pedinamenti e servizi di osservazione ed escussione a s.i.t., hanno consentito, almeno allo stato attuale delle indagini, di acquisire un quadro di gravità indiziaria del reato p. e p. dall’art. 603 bis c.p., in relazione ai seguenti indici di sfruttamento: la corresponsione di retribuzioni in maniera palesemente difforme rispetto a quanto stabilito dai contratti collettivi nazionali di lavoro, la reiterata violazione della normativa relativa all’orario di lavoro, al riposo settimanale, malattia e ferie, la reiterata violazione delle norme relative alla sicurezza dei lavoratori sui luoghi di lavoro e la sottoposizione dei lavoratori a condizioni di lavoro, metodi di sorveglianza e situazioni alloggiative degradanti. Dalle investigazioni ad oggi svolte è emerso l’approfittamento delle condizioni di vulnerabilità delle vittime (tutti lavoratori stranieri extracomunitari, privi di alcun effettivo radicamento nel territorio e di cui due irregolari), impiegati su turni di lavoro anche di oltre 15 ore, con una retribuzione sproporzionatamente inferiore a quella dovuta. Ad alcuni venivano trattenuti i passaporti, permessi di soggiorno, cellulari e d effetti personali vari. Le condizioni alloggiative erano degradanti: alcuni lavoratoti venivano fatti dormire addirittura all’interno dei locali dell’attività commerciale, nello specifico, un ripostiglio, sopra la cella frigorifera e, in un caso, persino all’interno dell’autovettura del datore di lavoro. A causa delle pessime condizioni di lavoro e del trattamento loro riservato, i lavoratori non resistevano molto e venivano sostituiti da nuove vittime. Con il provvedimento odierno, il GIP di Rimini, ritenendo sussistente il grave quadro indiziario, emerso dalle indagini, svolte da CC, coordinati dalla Procura, ha disposto gli arresti domiciliari per due degli indagati e la misura dell’obbligo di presentazione alla p.g. per il terzo indagato; ilsequestro preventivo dei beni mobili dei tre indagati per un importo pari a 25 mila euro, che costituisce il corrispettivo delle prestazione non retribuite, nonché dell’esercizio commerciale. Nei prossimi giorni ci saranno gli interrogatori di garanzia dinanzi al GIP del Tribunale di Rimini. Si ricorda infine che le indagini sono ancora in corso e che, nei confronti delle persone indiziate, vige la presunzione di innocenza.
Cronaca
15:22 - Cattolica