Il rarissimo trono ligneo e le affascinanti ambre, le punte delle armi e i preziosi mantelli, il ‘banchetto’ per il defunto e i resti del cibo conservati incredibilmente nei secoli: un caleidoscopio di storie tutte da raccontare che da giovedì 16 luglio per due pomeriggi alla settimana trasformeranno il Museo Civico Archeologico di Verucchio in Museolandia, il paradiso dei bambini curiosi.
“Tutto parte dai lunghi mesi di chiusura durante il lockdown per la pandemia da Coronavirus. In quarantena abbiamo cercato di tenere viva la cultura attraverso le forme consentite, quelle digitali, e abbiamo quindi progettato iniziative social quali ‘Dal buco della serratura’ per far vivere il Museo ai tanti bambini delle scuole che ci avrebbero fatto visita in condizioni normali. Dando appuntamento a loro e alle loro famiglie quando sarebbe stato possibile tornare ad ammirare i nostri tesori dal vivo. Per non disperdere quel patrimonio ecco dunque Museolandia, un luogo di piccole e grandi storie dedicate ai Villanoviani che 3000 anni fa popolavano il villaggio di Verucchio, dove gli oggetti raccontano di donne e uomini, bambine e bambini che li utilizzarono in passato” rivela la direttrice Elena Rodriguez.
Per tutti i giovedì e i venerdì fra il 16 luglio e il 14 agosto, sono disponibili visite guidate fra le 16 e le 17 dedicate alle famiglie, seguite fra le 17 e le 18 da una doppia opportunità a seconda dell’età: i ragazzi potranno passare dalle parole ai fatti sbizzarrendosi in attività varie e laboratori tematici, gli adulti potranno proseguire visitando nel frattempo gratuitamente la Rocca Malatestiana o con degustazioni nelle attività del centro storico aderenti all’iniziativa.
Alla luce delle direttive sulla necessità di garantire il distanziamento sociale, è obbligatoria la prenotazione da effettuarsi all’Ufficio Iat (0541-670222 o [email protected]). Il costo della visita con laboratorio è di 5 euro per ogni bambino mentre con 3 euro gli adulti potranno ammirare sia il Museo che la Rocca Malatestiana.
“Fra le tante storie che ascolteranno al Museo, le famiglie si sentiranno raccontare anche quella degli acini rinvenuti nelle tombe villanoviane. Acini poi innestati nuovamente sul nostro territorio che producono un non-Sangiovese ribattezzato non a caso Veruccese, un vitigno veramente autoctono che affonda le radici nella storia. Grazie alla collaborazione di tre attività del capoluogo - La Madia e Tieé in Piazza Malatesta, e l’Oshad eat & drink di via San Francesco - gli adulti potranno allietare l’attesa per la conclusione dei laboratori dei figli con un bell’aperitivo in paese e sarà loro offerto proprio un calice di questo vino di cui avranno scoperto le origini” spiega il sindaco Stefania Sabba ringraziando i titolari per la pronta disponibilità