Su invito del presidente dell'Avis comunale Pierfrancesco Bruno e del presidente di RiminiAil Eduardo Pinto, il Prefetto di Rimini, Giuseppe Forlenza, ha fatto visita al Centro trasfusionale dell'Ospedale Infermi, dov'è stato accolto dal direttore del Presidio ospedaliero, Francesca Raggi, e dal direttore dell’Unità operativa di Immunoematologia e medicina trasfusionale, dottoressa Annalisa Gabriele. La visita è avvenuta in un momento di piena operatività del reparto, col personale e i volontari impegnati ad accogliere pazienti e donatori. Questo ha permesso al Prefetto di apprezzare la sinergia tra le diverse componenti coinvolte e il prezioso lavoro attuato per favorire la donazione del sangue da parte dei cittadini. In seguito, il dottor Forlenza si è recato nel Day Hospital Oncoematologico, accompagnato dal direttore dell'Unità operativa di Ematologia, Patrizia Tosi, e da due volontari di RiminiAIL, dove ha potuto osservare le camere attrezzate con poltrone per le terapie più semplici e le camere con letti per le terapie più complesse.
Anche il reparto di degenza di Oncoematologia per adulti, con le camere a bassa carica microbica mostrate dalla caposala, Simona Marani, e dalla dottoressa Annamaria Mianulli, ha destato grande interesse da parte del Prefetto, che ha concluso la sua visita recandosi al Dipartimento materno infantile, che rappresenta la vocazione distintiva dell'ospedale Infermi, dove ha incontrato il dottor Vincenzo Domenichelli, direttore dell'Unità di Chirurgia pediatrica, e la dottoressa Gina Ancora, direttore del reparto di Terapia intensiva neonatale.
“È stata una visita che mi ha profondamente toccato - ha affermato il Prefetto nel salutare il personale sanitario e i volontari presenti - e che conferma, in modo lampante, come accanto alla sofferenza, a volte di indicibili proporzioni come quella di qualche reparto visitato, possa esservi una umanità delicata e impegnata, capace di unire alla competenza un profilo relazionale che è esso stesso parte della cura. A tutti il personale ringraziamento - ha concluso il Prefetto - e ai donatori il plauso per aver scelto la strada di chi, senza troppi giri di parole, è testimone di una concreta vicinanza con chi soffre per una malattia”.