Sabato 9 marzo alle 18, presso la Galleria dell'Immagine, inaugurerà la mostra “8 ½ di Fellini nelle fotografie inedite di Paul Ronald”. La mostra, curata da Antonio Maraldi, propone 52 scatti del fotografo nato a Hyères, in Costa Azzurra, nel 1924. Paul Ronald, che da La terra trema (1948) era il fotografo di fiducia di Luchino Visconti, fu impegnato casualmente sul set dell’episodio felliniano Le tentazioni del dottor Antonio (del collettivo Boccaccio ’70, di cui aveva anche documentato il segmento Il lavoro di Visconti). Fellini ne apprezzò, oltre che la bravura, anche la discrezione (era abituato all’esuberanza e all’invadenza di Pierluigi, fotografo de La dolce vita) e gli chiese di seguirlo per il successivo 8 ½. Ronald ne fu lusingato ma diede una risposta interlocutoria perché c’era in ballo Il Gattopardo. Interrotto il rapporto con Visconti a causa di un servizio fotografico a Claudia Cardinale non autorizzato per il settimanale «Epoca», Ronald non se la sentì di rifarsi vivo con Fellini. Fu, invece, il regista riminese a tornare alla carica. Così il fotografo ricorda l’episodio: «Un giorno mi telefona Nello Meniconi, il direttore di produzione di Fellini: “Aspetta ti passo Federico”. E Fellini scherzando mi dice: “Cosa devo fare? Devo venire con gli Oscar in mano per chiederti di fare il mio film?”. “Vengo subito”. L’ho raggiunto nei suoi uffici, in via della Croce. Ho firmato il contratto davanti a lui e al suo direttore di produzione senza voler neanche sapere la cifra che mi avrebbero dato. Economicamente non sono stato trattato poi male. Così mi sono ritrovato coinvolto nell’avventura di 8 ½ ». Anche se il suo nome non figurò nei titoli di coda (la voce fotografo di scena è assente – come capitava non raramente all’epoca), Ronald seguì come fotografo ufficiale il film dal primo all’ultimo giorno delle riprese (dall’8 maggio al 14 ottobre 1962), eseguendo un lavoro eccellente, tra scena e fuori scena, frutto anche della felice intesa con la ispirata vena creativa del regista. A precedere, alle ore 17,00 presso la Sala Giulietta del Cinema Fulgor, sarà proiettato il documentario “L’ultima sequenza” di Mario Sesti. Sarà presente il regista.
La storia de L’ultima sequenza, comincia da 3.000 scatti fotografici inediti realizzati, durante le riprese di 8 e ½, da Gideon Bachmann giornalista e reporter americano. Proprio in questo patrimonio di immagini Mario Sesti, ha rinvenuto alcuni scatti realizzati sul set di una sequenza finale, descritta nella sceneggiatura originale di 8 e ½, e poi mai più utilizzata e andata perduta. 30 fotografie, tra cui primi piani di Mastroianni e Anouk Aimée, riguardano, spiega Sesti, “la sequenza finale realizzata da Fellini in una lussuosa carrozza ristorante, modello Orient Express, un vagone colmo di ottoni, vasi di orchidee, lino bianco, che richiama a tratti l’ambientazione dei film di von Sternberg o delle strisce di Hugo Pratt". “L'ultima sequenza” è il primo di una serie di documentari dedicati al cinema di Fellini che verranno proiettati al cinema Fulgor.