“Le cinque rose di Jennifer” e l’eterna contraddizione dei sentimenti. Mercoledì 31 gennaio al Teatro Galli (ore 21) l’allestimento diretto da Gabriele Russo del testo d'esordio del drammaturgo Annibale Ruccello, divenuto un classico del teatro. La scena è quella della Napoli variopinta e chiassosa degli anni Ottanta, ma la storia è di quelle senza tempo: l’amore è il pretesto per parlare di quell’umanità ai margini, delle contraddizioni della vita, della bellezza che si trova anche nei luoghi dove non si penserebbe mai di trovarla.
Un inedito Daniele Russo, miglior attore protagonista Le Maschere del Teatro Italiano 2021, affiancato da Sergio Del Prete porta sul palcoscenico del Teatro Galli Le cinque rose di Jennifer, opera d’esordio poi divenuta fondamentale nel percorso artistico di Annibale Ruccello, in scena mercoledì 31 gennaio (ore 21 - turno D altri percorsi) con la regia di Gabriele Russo.
Andata per la prima volta in scena nel 1980 con lo stesso Ruccello nei panni del protagonista, l’opera racconta la storia di Jennifer, un travestito romantico in un quartiere popolare che non sa riconoscerne l’identità̀. Chiuso in casa per aspettare la telefonata di Franco, l’ingegnere di Genova di cui è innamorato, gli dedica continuamente “Se perdo te” di Patty Pravo alla radio che, intanto, trasmette frequenti aggiornamenti sul serial killer che in quelle ore uccide i travestiti del quartiere.
Una Napoli in chiaroscuro diventa set di un gioiello del teatro del secondo Novecento, in cui emerge tutta la sensibilità e la profondità dell’autore, omaggiato da un allestimento capace di restituire tutta la malinconia del testo esaltandone allo stesso tempo l’irresistibile ironia.
“Anche solo dopo averlo letto (caso raro poiché sappiamo che “il teatro non si legge”) Jennifer smette di essere il personaggio di un testo teatrale per farsi carne e ossa, sangue e sentimenti – scrive Gabriele Russo nelle note di regia - Una persona viva, sempre esistita. Qualcosa che ti appartiene, che è dentro di te, nei tuoi sentimenti, nella tua cultura, nei tuoi suoni, nel tuo immaginario. Qualcosa di ancestrale, di antico e moderno, che risuona tutti i giorni dentro di noi, su un palcoscenico, nei vicoli della città o nelle pagine di un libro. Jennifer è il diavolo e l’acqua santa. Eterna contraddizione. Paradigma dell’ambiguità napoletana. Questa sensazione di appartenenza è quella che soltanto i personaggi dei grandi classici riescono a restituire, quelli che, come fantasmi, si aggirano quotidianamente nelle segrete di tutti i teatri, anche quando in scena si recitano testi contemporanei. È un testo che è Napoli stessa e dunque punto di riferimento, mito e desiderio di tutta la Napoli teatrale che ne conosce le battute a memoria”.
Biglietteria Teatro Galli: dal martedì al sabato dalle 10.00 alle 14.00 il martedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17.30 Piazza Cavour, 22, tel. 0541 793811; [email protected]. On line su biglietteria.comune.rimini.it