“Potrei proporti per una promozione. Io ti ci vedo in certe posizioni…” (Anarkikka). “Finalmente sono riuscita a conciliare famiglia e lavoro. Sono single e disoccupata” (Pat Carra). “Tu sei pazza, Mafalda! Io prendere una laurea? Io diventare ingegnere, o architetto, o medico? Io sarò una donna di casa, mi occuperò di economia domestica. Sarò una Donna! Non una di quelle effemminate che fanno lavori da uomini” (Quino).
Si sorride un po’ amaro, e a volte con rabbia, guardando le vignette di Anarkikka, Pat Carra e Quino (il creatore di Mafalda) esposte nella mostra “Donne al lavoro. C’è poco da ridere” allestita nella Sala Sant’Agostino di Rimini (via Cairoli, 36), a cura delle Acli di Rimini – Coordinamento Donne Acli Rimini.
Anarkikka e Pat Carra, due grandi artiste italiane, da anni si occupano di tematiche di genere attraverso vignette ironiche e pungenti che, con pochi tratti limpidi e puliti, segnalano garbatamente ma con rigore la mancanza di equità tra uomini e donne nei luoghi di lavoro.
Pat Carra delinea anche le difficoltà di conciliazione per le donne tra vita lavorativa e famiglia, mentre Anarkikka illustra tra l’altro le molestie che tante donne subiscono da colleghi e superiori.
La terza protagonista della mostra è Mafalda, nata sessant’anni fa dalla matita del notissimo fumettista argentino Quino (1932- 2020). Nei disegni esposti, Quino mette l’accento soprattutto sui ruoli delle donne e sull’importanza della formazione, su quella laurea a cui tante donne in passato rinunciavano – oggi, per fortuna, il numero è in diminuzione – per sposarsi e dedicarsi alla famiglia, precludendosi così la possibilità di trovare un lavoro e di essere autonome economicamente.
La mostra “Donne al lavoro. C’è poco da ridere” fa parte del progetto “Certificazione della parità di genere. Un passo avanti per le donne, il lavoro, le aziende”, promosso da Acli provinciali di Rimini – Coordinamento Donne Acli, con il contributo della Regione Emilia-Romagna (DGR n. 748 del 15/05/2023).
Il titolo dell’esposizione rimanda alla situazione delle donne nel mondo occupazionale, spesso preoccupante e non paritaria rispetto agli uomini, e al tempo stesso allude ai sorrisi, talvolta amari, che ci suscitano le illustrazioni in mostra.
Inserire una mostra di vignette all’interno di un progetto “serio” come quello sulla Certificazione della parità di genere non significa sminuire l’importanza di una tematica fondamentale come quella di cui si tratta. Né la mostra vuole “ridicolizzare” le difficili battaglie portate avanti da donne e uomini per creare un ambiente lavorativo inclusivo e rispettoso di tutte e tutti. Scopo della mostra è avvicinare alle tematiche di genere anche persone, specie giovani, che sono poco o nulla interessate ad argomenti che reputano pesanti, noiosi e/o obsoleti.
Il mondo del lavoro, specie in alcuni settori, risente ancora molto di stereotipi del passato ed esserne consapevoli è il primo passo per superarli. E se la presa d’atto avviene grazie a una vignetta e a un sorriso, l’obiettivo è stato raggiunto. Gli step successivi sono il pensiero, la riflessione e l’azione, perché tutti insieme, donne e uomini, giovani e adulti, si impegnino per costruire una società civile e accogliente.
La mostra rimane aperta tutti i giorni sino al 29 settembre, ore 16-19, con ingresso libero.