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Cultura 09:50 | 04/10/2020 - Rimini

Alla scoperta del rapporto tra Federico Fellini ed il Sacro

Due mostre, due convegni, una serata evento, una ricerca storiografica, un catalogo, un docufilm e un libro degli Atti. “Ho bisogno di credere” è il suggestivo e multiforme progetto che ha preso il via sabato 3 ottobre da Rimini con l’inaugurazione della mostra omonima al Museo della Città. Una seconda esposizione, dal titolo “Il divino amore di Fellini”, allestita sempre al Museo della Città (fino al 17 ottobre 2020), ha completato il programma.
Tutta l’iniziativa intende indagare e analizzare il rapporto tra Fellini e il Sacro: simboli, immagini e parole. Un aspetto poco frequentato, finora, dalla critica; eppure tutta la poetica di FF è pervasa di religiosità. Ed è pure presente - con tratti più sarcastici - l’incontro con la realtà “romana” della gerarchia ecclesiastica
“Ho bisogno di credere. Fellini e il sacro ”è promosso dalla Università Pontificia Salesiana - Facoltà di Scienze della Comunicazione sociale; dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “Alberto Marvelli” delle diocesi di Rimini e di San Marino-Montefeltro e dal centro culturale Paolo VI di Rimini, in occasione del centenario della nascita del regista riminese.


Il logo simbolo della mostra “Ho bisogno di credere” e del progetto “Fellini e il sacro” è la luna (de La voce della luna, uno dei film simbolo della religiosità di Fellini) che ha il volto di Gelsomina. Nasce, come tutta la cura grafica e gli allestimenti, dallo studio Kaleidon di Rimini.

“L’anno del centenario felliniano, per il quale il Comune di Rimini ha ideato il logo Fellini 100 e il coordinamento a livello nazionale, - ha detto l’assessore comunale alla Cultura Giampiero Piscaglia - ha abbracciato tante iniziative, e non tutte di qualità. ‘Fellini e il sacro’ lo è: volge lo sguardo – e lo fa bene – su una dimensione poco affrontata del regista. Il rapporto tra Fellini e il sacro è contraddittorio: a volte il regista è ironico, a volte sarcastico, solo in un’occasione critico (a proposito dell’educazione sessuale dei giovani, ma va tutto contestualizzato) ma comunque venato di ammirazione non solo per il sacro ma anche per la religione e la religione cattolica”.

Attraverso venti grandi e suggestivi pannelli e una serie di fascinose scenografie si ripercorre una parte sostanziosa della filmografia del cinque volte Premio Oscar attraverso un originale grandangolo. Dopo il Museo della Città (3-17 ottobre 2020):, la mostra sarà allestita a Roma, presso la Pontificia Università Salesiana (24-31 ottobre 2020), per ritornare a Rimini (8 novembre-8 dicembre) presso il centro commerciale Le Befane.