"Buongiorno a tutte e a tutti e grazie di essere qui, in particolare ai ragazzi e alle ragazze della scuola media Franchini che quest’anno, ancora più che nei precedenti, stanno partecipando con continuità e interesse alle iniziative del calendario istituzionale, anche grazie all’impegno delle loro insegnanti.
Questa mattina abbiamo voluto dare spazio, proprio con il pensiero rivolto a voi, a un incontro di approfondimento sulle complesse vicende del confine orientale, condotto dal professor Marco Gualtieri dell’Università di Urbino, che ringrazio per aver accettato il nostro invito.
Ma prima consentitemi di fare un passo indietro, per ripercorrere la strada fatta fin qui in relazione alla ricorrenza del Giorno del Ricordo, che essendo relativamente recente ci ha visti impegnati negli ultimi anni a costruire un percorso di conoscenza storica tutt’altro che banale. La legge che ha istituito il Giorno del Ricordo è la numero 92 del 30 marzo 2004, nata per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani nell'esodo giuliano-dalmata, delle vittime delle foibe e delle vicende storiche del confine orientale.
Accogliendo l’invito del Consiglio comunale, abbiamo iniziato a organizzare iniziative per questa ricorrenza nel 2017, in occasione del 70° anniversario della firma dei trattati di Parigi, siglati il 10 febbraio del 1947 nella data poi scelta per commemorare il Giorno del Ricordo. In quel primo anno di iniziative abbiamo inaugurato la targa che oggi vedete qui, ma che solitamente si trova al Musas – attualmente chiuso per lavori – e coinvolto le scuole primarie in un laboratorio.
La volontà di coinvolgere le scuole caratterizza tutte le nostre iniziative istituzionali, perché crediamo molto nel valore della conoscenza, specie quando si tratta di pagine meno note della nostra storia come le vicende del confine orientale italiano. Nel pieno rispetto dell’autonomia scolastica, pensiamo che sia non solo possibile, ma doveroso, che il Comune offra occasioni di apprendimento a bambini, ragazzi e all’intera cittadinanza.
Per questo, nel 2018, il Giorno del Ricordo è stato occasione per un incontro di approfondimento con lo storico Franco Cecotti, mentre nel 2019 abbiamo ospitato al Musas il testimone Remo Calcich. Nel 2020 la commemorazione si è svolta per la prima volta qui in biblioteca, dove è stata allestita anche la mostra “Fascismo, foibe, esodo. Una tragedia del confine orientale”, realizzata dall’Associazione Nazionale Ex Deportati.
In epoca Covid, le iniziative hanno dovuto subire un rallentamento forzato: nel 2021 abbiamo proposto online la registrazione dell’incontro con Cecotti e l’intervista realizzata dall’Anpi allo scultore Vittorio D'Augusta, che ha realizzato il monumento “Biblioteca di Pietra” a Rimini. Il 2022 rimane l’unico anno in cui, sempre a causa della pandemia, siamo riusciti a organizzare solo la commemorazione istituzionale, mentre l’anno scorso siamo tornati qui in biblioteca per la presentazione del bellissimo volume a fumetti “Palacinche”, con l’autrice Caterina Sansone.
Ho voluto ripercorrere brevemente le iniziative realizzate in questi otto anni sia per dar conto del lavoro svolto dal Comune, sia per ricordarvi che esistono risorse su cui potete contare per futuri approfondimenti relativi alle vicende del confine orientale italiano. La registrazione dell’incontro con il professor Ceccotti è ancora disponibile online, così come l’intervista allo scultore Vittorio D’Augusta, ma vi consiglio soprattutto di recuperare il fumetto di Caterina Sansone, perché è davvero una lettura istruttiva e interessante.
Prima di lasciare la parola al professor Gualtieri, al quale non voglio rubare altro tempo, vorrei condividere con voi una riflessione sul presente, dalla quale non è possibile esimersi quando si guarda alla Storia. La guerra infuria ovunque intorno a noi, dall’Ucraina a Gaza come ho avuto modo di ricordare solo due settimane fa durante la commemorazione istituzionale per la Giornata della Memoria.
La pace sembra essere non solo un’opzione sempre meno percorribile concretamente, ma anche un valore sempre meno “di moda”, se capite cosa voglio dire. Io credo invece che, se c’è un insegnamento che si può trarre dalle vicende del confine orientale italiano, sia proprio che la violenza genera violenza, che discriminazioni, guerra e morte non fanno che accrescersi a vicenda in maniera esponenziale.
Per questo vi invito a riscoprire insieme il valore della pace, dedicando un minuto quando ne avrete occasione a scoprire il lavoro fatto dagli alunni delle scuole primarie, che hanno lasciato i loro “Pensieri e colori per la pace” sotto il porticato del Comune, proprio qui accanto. Sarà un’occasione per tornare un po’ bambini, e rendersi conto che quello che da piccoli davamo per scontato – come la pace, appunto – non lo è affatto, e richiede invece il nostro lavoro e il nostro impegno.
Un impegno e un lavoro ai quali non dobbiamo mai rinunciare, nonostante le tante difficoltà che si presentano sulla nostra strada. Grazie".