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Cultura 12:23 | 07/02/2020 - Romagna

Gli acquerelli di Bellini a Santa Sofia, prima del “trip” su Van Gogh

Gli acquerelli di Enzo Bellini sulle favole anticonformiste di La Fontaine, in mostra alla galleria “Vero Stoppioni” di Santa Sofia (Forlì) fino al 1 marzo, sono un passaggio obbligato prima di andare a vedere le 80 tele di Van Gogh. Quest’anno, con l’esposizione “I colori della vita”, a Padova ci sarà una delle più grandi rassegne artistiche dedicate al pittore olandese in Italia. E il Bellini santasofiese dovrebbe essere una tappa obbligata “pre-Van Gogh”. Giusto per l’effetto contrasto. Gli acquarelli eleganti e tenui trasportano tutto in una atmosfera d’incantesimo; gli animali, i cortili, gli intrecci di rami che incorniciano un mondo bucolico sono il caldo rifugio prima della tempesta vangoghiana. L’impatto visivo di fronte a quei gialli respingenti sarà così ancora più insopportabile. Il passaggio da un mondo incantato a un mondo di straordinarie
sofferenze interiori aumenterà il tormento e lo choc. Forse il concetto è un po’ masochistico, ma d’altronde per imbattersi in 80 dipinti di Van Gogh un po’ masochisti lo si deve per forza essere. Perché la vita del pittore tormentato in realtà supera la sua arte. La sua esistenza s’impone sulla tela, spinta dall’infelicità. Non c’è niente di acquarellato; la forza arriva dal colore puro, abbagliato, senza ombre e mediazioni. L’incantesimo non esiste. Le ossessioni vangoghiane sono più interessanti di qualsiasi favola, anche la più
anticonformista. La sua pittura sgrammaticata è ipnotica; ci porta a lui, nonostante tutto di lui ci sia sgradevole. L’importante è essere pronti per il viaggio e se possibile amplificarne gli effetti. Ma scaldati dalle acquarellate favole di Bellini, il “trip” su Van Gogh è assicurato.

Stefania Bozzo