La Sagra Musicale Malatestiana ricorda con dolore la scomparsa di Yuri Temirkanov, uno dei grandi direttori del panorama musicale mondiale, apprezzato e cercato dalle più importanti orchestre statunitensi ed europee, inclusi i Wiener e i Berliner, oltre a essere stato l’anima musicale inconfondibile alla sua Filarmonica di Leningrado poi di San Pietroburgo, apprezzato da teatri e festival italiani che lo vollero alla guida di orchestre diverse sui loro palcoscenici, dal Teatro Regio di Parma all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di cui è stato direttore onorario. Appartiene all’olimpo assoluto della musica del Novecento, ricevendo coraggiosamente il testimone del Kirov dal leggendario Mravinskij, per trasferire all’Orchestra la poesia dei suoi movimenti scanditi dal volteggiare leggero di quella mano, senza bacchetta ma con un inseparabile anello d’oro. La Sagra Musicale Malatestiana deve a lui momenti memorabili, accompagnati da un’amicizia rinnovata ad ogni sua presenza nelle diverse edizioni riminesi, con quella sua dolcezza aristocratica e discreta incurante della sua grandezza, che metteva tutti a proprio agio anche quando le condizioni logistiche erano meno ortodosse rispetto a quelle dei più importanti teatri del mondo nei quali era solito dirigere.
La Sagra lo ricorda, la prima di tante altre volte, nello splendore del Tempio Malatestiano nel 1987, in due concerti consecutivi il 2 e 3 settembre, alla guida della Royal Philharmonic Orchestra, alle prese con la Quinta e la Sesta Sinfonia di Ciaikovsky e due concerti per violino e orchestra di Mozart K.219 e K.216, affidato quest’ultimo, dal Maestro, all’archetto di un nostro eccellente musicista concittadino, prematuramente scomparso, come Luigi Bianchi. Una delle manifestazioni di affetto per la nostra città, alle quali il Maestro volle aggiungere un ulteriore omaggio con l’invito a unirsi alla sua prestigiosissima Orchestra, rivolto a un altro acclamato musicista concittadino, Enrico Pace, alle prese con il Concerto n.1 per pianoforte e orchestra di Prokofiev, tutti in piedi ad applaudire nella sala gremita, era il 9 settembre 2009, a cui si aggiungerà una presenza altrettanto trionfale nel settembre del 2017.
Mancherà quella presenza gentile e immensamente carismatica di uno dei grandi del nostro tempo.