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Cultura 16:34 | 16/05/2023 - Romagna

Omotransfobia. Le iniziative per il 17 maggio a Rimini

Il 17 maggio 1990 l'omosessualità veniva definitivamente rimossa dalle liste delle malattie mentali da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità. Questo evento ha segnato la rimozione definitiva di uno stigma addossato sulle persone omosessuali da secoli. Con il pretesto della classificazione medica vigente si sono praticate le peggiori torture mediche nei confronti delle persone omosessuali con il pretesto di "guarirle", da massacranti trattamenti ormonali come quelli che hanno portato al suicidio Alan Turing, a elettroshock come quelli che hanno massacrato Sanfratello il compagno/amico di Aldo Braibanti, fino alla lobotomia. Oggi ancora perdurano trattamenti psicologicamente violenti che pretenderebbero di "eterosessualizzare" le persone col lavaggio del cervello, trattamenti devastanti rinnegati dalla scienza psicologica e che in molti paesi sono proibiti dalla legge. Oggi si sa invece che non c'è niente da guarire e che ogni orientamento sessuale o identità di genere sono assolutamente espressioni naturali dell'umanità che vanno tutelate, rispettate e accompagnate nella loro piena realizzazione. Il 17 maggio diventa quindi l'anniversario della liberazione delle persone LGBTQI+ dallo stigma medico e come tale viene commemorato da molte istituzioni a partire dal Presidente della repubblica Mattarella che ogni anno indirizza un fermo messaggio di condanna delle discriminazioni ancora esistenti. La ricorrenza è riconosciuta dall'ONU e dalla UE. Una recente ricerca della Regione Emilia-Romagna ha mostrato risultati che noi, che facciamo parte delle associazioni che si occupano tutti i giorni di sostegno alle persone LGBTQI+, conosciamo bene. Una persona su cinque ha dichiarato di aver subito aggressioni fisiche motivate da orientamento sessuale o identità di genere, una su due di aver ricevuto minacce o insulti e otto su dieci sono state calunniate o derise. Molte di queste, secondo la ricerca circa il 50%, non denunciano perché non si sentono tutelate dalla legge e si limitano a cercare sostegno nelle associazioni, in amici e familiari. Il quadro pur se in miglioramento rimane desolante e difficile per moltissime persone, ed è quindi importante mantenere all'attenzione generale questi temi anche da parte delle istituzioni.

INIZIATIVE

- Il 17 maggio dalle 20.00 con un rinfresco (tempo permettendo) e con inizio alle 21 presso la Cineteca di Rimini (in allegato locandina) dialogo con ROBERTO MERCADINI, la poeta EUGENIA GALLI e MARCO TONTI presidente Arcigay Rimini su "Omobitransfobia, le parole per dirla". Una carrellata semiseria per approfondire, rincorrendo i vari termini che costellano il dibattito per esempio COMING OUT/OUTING, TERF, LGBTQIA+, POLITICALLY CORRECT, CANCEL CULTURE, GENDER, TRANS, PRIDE, NON-BINARY. L'iniziativa ha il patrocinio del Comune di Rimini ed è organizzata grazie al sostegno della Regione Emilia-Romagna tramite il progetto "Le parole (ti) cambiano".


- Il 17 maggio alle 14.45 la IV commissione consiliare del Comune di Rimini dedicherà una seduta conoscitiva sul tema. Le e gli ospiti racconteranno sia da un punto di vista personale e umano che tecnico la loro esperienza nel contrasto alle discriminazioni e alle devastanti ferite che ancora molte e molti giovani ricevono. I temi su cui si discuterà partiranno dall'esperienza diretta di persone lesbiche, gay e trans, dei loro genitori e degli insegnanti. È previsto il saluto di Alessandro Zan e di Franco Grillini. Parteciperà la Vicesindaca Chiara Bellini.

- Proposta di intitolazione toponomastica a Marcella Di Folco, la prima donna trans al mondo a ricoprire una carica elettiva. Marcella di Folco è una figura fuori dal comune, interprete felliniana (è stata il Principe della Gradisca in Amarcord), attivista per i diritti delle persone trans e politica di livello nazionale, Bianca Berlinguer le ha dedicato il libro "Storia di Marcella che fu Marcello" edito da Einaudi. Ha fatto a Rimini il suo ultimo intervento pubblico nel 2010 per morire poche settimane dopo. Arcigay Rimini ha raccolto decine di firme a sostegno dell'iniziativa, tra cui anche quelle di molte e molti consiglieri comunali e il consenso di figure di rilievo della cultura e della politica locale.