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Cultura 15:29 | 04/05/2023 - Romagna

Ottocentenario di Sant'Antonio di Padova a Rimini. Dall’8 giugno una lunga serie di iniziative religiose, di arte, spettacolo e convegni

OTTOCENTENARIO SANT’ANTONIO DI PADOVA A RIMINI  - Dall’8 giugno, una lunga serie di iniziative religiose, di arte, spettacolo e convegni. Mons. Nicolò Anselmi, Vescovo di Rimini:
“Sono rimasto favorevolmente colpito dalla feconda presenza di Sant’Antonio a Rimini, così come dalle tracce non marginali di francescanesimo in Diocesi.
Tra i tanti aspetti che caratterizzano il Santo, ne metto due in rilievo.
1. Antonio è un grande teologo e predicatore, il cui stile francescano dell’annuncio non dovremmo affatto dimenticare né chiuderci nel nostro orticello, ma essere capaci di donare, di sentirci vicini ai poveri del mondo.
2. Antonio è un santo dalla grande concretezza: ha edificato e strutturato un gran numero di conventi.
Entrambi questi aspetti  – la missione e la concretezza – hanno a che vedere con lo spirito romagnolo”.

Il 31 maggio il Vescovo Nicolò è stato invitato ad inaugurare le celebrazioni per Sant’Antonio alla Basilica di Padova.
L’8 giugno la celebrazione del Corpus Domini, dopo la s. Messa in programma a Sant’Agostino, a Rimini, prevede la processione per le vie del centro storico, con conclusione al Tempietto di Sant’Antonio, in piazza Tre Martiri. “In questa solenne occasione, il Corpo di Gesù in processione abbraccia e benedice tutte le persone della città e di Rimini, esattamente come ha voluto fare Antonio 800 anni fa”.

Marco Ferrini, portavoce del Comitato:

“Il Comitato è formato da realtà culturali che da tempo e in modalità differenti, ‘lavorano’ su Sant’Antonio, unitariamente alla Diocesi di Rimini per la realizzazione di queste celebrazioni
Il logo, realizzato da Giuseppe Mazzotti, raffigura l’Arco d’Augusto sul Ponte di Tiberio, con la scritta 800 che disegna le arcate del ponte, mentre il pesce in basso riporta alla memoria il miracolo dei pesci operato da Sant’Antonio proprio a Rimini.
Peccato che tanti segni della presenza di Antonio a Rimini siano andati distrutti (come l’antico oratorio sulla destra del porto), ma questo santo non è un ricordo del passato ma uno stimolo per vivere il presente, l’attualità. Antonio ha infatti utilizzato il metodo del dialogo, dell’incontro, rapportandosi con l’umano. Ha condannato l’ideologia e l’eresia ma non le persone. Antonio ha dunque dei tratti in comune con Rimini, città vocata all’incontro, all’accoglienza e al dialogo”.