“Investire nella cultura significa anche investire sui luoghi, sui contenitori della cultura. Siamo felici di consegnare alla città un Salone Snaporaz rinnovato e ancora più accogliente”. Così la Sindaca Franca Foronchi annuncia il nuovo look del Salone Snaporaz, in piazza Mercato. Tutte le vecchie poltroncine sono state sostituite, in accordo con i tecnici comunali dell’ufficio Patrimonio, con 150 nuove sedute sempre rivestite in tessuto blu. I lavori di riqualificazione hanno interessato anche il pavimento di parquet, interamente lucidato. In totale si è trattato di un investimento di circa 55mila euro, 15mila per il parquet e 40mila per le poltroncine. Il Salone Snaporaz con i nuovi arredi debutterà in occasione del MystFest, lunedì 24 giugno, e avrà un padrino d’eccezione: il regista Abel Ferrara, ospite d’onore dell’evento.
“Rinnoviamo i luoghi della cultura perché è importante investire nelle strutture quali fucine di arte e bellezza – commenta l’Assessore alla cultura Federico Vaccarini -. Invitiamo tutti e tutte, cittadini e turisti, a partecipare alla prima serata del MystFest che vedrà ospitare un maestro del cinema come Abel Ferrara in un contenitore rinnovato e degno della qualità degli eventi che propone”.
“Lunedì sarà una doppia apertura, quella del Festival con la straordinaria presenza di Abel Ferrara e del Salone rinnovato – interviene la direttrice dei teatri di Cattolica e direttrice artistica del MystFest Simonetta Salvetti - Siamo molto orgogliosi di essere riusciti in tempi record a mettere in campo questa ristrutturazione, tenendo conto che lo Snaporaz è stato aperto fino alla prima settimana di giugno. Ci siamo organizzati con una tabella di marcia ben cadenzata, tra lucidatura e montaggio delle nuove poltrone, proprio per essere pronti per l’inaugurazione del MystFest. Abbiamo dato di nuovo piena funzionalità a questo gioiellino che abbiamo al centro di Cattolica, una sala polifunzionale adatta ad ospitare una gamma diversificata di eventi e rappresentazioni, dal cinema al teatro, ai talk, dibattiti. Da qui la volontà di chiamarlo Salone e non teatro o cinema”.