Meritato successo per l'iniziativa espositiva che festeggia i 10 anni di apertura della nuova sede della Clinica Merli a Rimini. La mostra fotografica AVANTI. Il Borgo San Giuliano a Rimini di Giorgio Salvatori ha aperto i battenti il 12 dicembre alle 19.30 nello spazio “Art Clinic” della prestigiosa sede odontoiatrica della famiglia Merli con la presenza di un folto pubblico.
I 60 scatti fotografici sono una selezione delle porte del Borgo San Giuliano che il fotografo ha ripreso nella quotidianità e che compongono, nella hall della clinica, un'ideale ricostruzione del borgo stesso facendo rivivere l'atmosfera che si respira passeggiando nei vicoli come se esistesse un “Borgo fuori dal Borgo”. La scelta della famiglia Merli che da sempre valorizza la cultura facendone espressione di un'eccellenza di impresa che si prende cura della persona non solo dal punto di vista clinico, ma anche e soprattutto umano, si inserisce in un progetto di mecenatismo atto a dare adito alla bellezza in sintonia con la missione aziendale. Si ricorda anche la collezione permanente che si alterna alle mostre temporanee e ai numerosi interventi in città come la presenza della scultura di Mauro Staccioli nella piazzetta del centro storico nonché il prezioso contributo dato al Teatro Galli.
All’inaugurazione, insieme ai padroni di casa e al fotografo Giorgio Salvatori, è intervenuta Alice Zannoni, critica d’arte e curatrice della mostra, che ha spiegato la scelta del titolo della mostra “Avanti” introducendo ciò come invito a varcare le soglie. Avanti! infatti, è la risposta che si dà quando suona un campanello o si sente bussare. Lo stesso invito che fa il fotografo con i suoi scatti che sono uno stimolo a immaginare ciò che c'è dietro la porta. Un Avanti! immaginario accompagnato dalla domanda: “Che cosa ci sarà dietro quella porta?” Dietro ogni porta infatti c’è sempre una storia: chi vi abita? Quanti anni ha?
Giorgio Salvatori, invece, ha parlato del Borgo con grande affezione come il suo luogo del cuore sia sia da un punto di vista personale che di ispirazione artistica dicendo: “Per me ha un potere evocativo. Un luogo dove anche le differenze e le distanze si fondono”. Il progetto, dice l'artista, è stato una grande provocazione, ho dovuto immergermi nel borgo come se fosse la prima vota, vivendolo con occhi nuovi, vergini. Non volevo banalizzare quello che provavo e ho identificato delle porte il segno che rimandasse ad una realtà più grande e che descrivesse di più di quanto mi potessi immaginare. LA SCELTA è stata quella di raccontare lo spazio in modo “tecnicamente” insolito, bloccando le emozioni, facendo riferimento a qualcosa di “non animato”, ma conferendo ugualmente un'anima. Le inquadrature tutte uguali, parificano lo sguardo e mettono l'osservatore frontalmente come se si chiedesse di girare la maniglia con lo sguardo e entrare Io sono un fotografo che ama i ritratti e fotografare le porte è stata una scommessa anche per me. LE PORTE sono un elemento SIMBOLICO, la porta come passaggio, confine, transito, sicurezza… tutti abbiamo una porta dove nasconderci, o meglio dove si vive, uno spazio che ci trasmette serenità, SICURO, VIVO e ANIMATO. L’ARTE IN FONDO DEVE STUPIRE, MA ANCHE TRAFIGGERE LASCIARE UN RISPETTOSO E SOGGETTIVO SPAZIO di EMOZIONE PER CHI LO VISIONA.
La mostra è visibile fino al 15 febbraio 2019. Le opere sono in vendita e il 50% del ricavato sostiene il progetto dell’ONG Loving Gaze a Lagos in Nigeria, coordinata dalla riminese Dott.ssa Alda Gemmani e da Barbara Pepoli, (a rimini rappresentata dalla Dottoressa Alessandra del Governatore, Dott Alberto Marsciani e Dott Massimo Conti)