Venerdì 19 aprile, ore 20.30 al Teatro del Seminario di Rimini, un pensiero attualissimo. Tra Vangelo e Costituzione c'è compatibilità? E come si può tradurre in politica? O si tratta di un’impossibile convergenza?
Esiste una possibilità di fare politica oggi, in Italia ma anche nei nostri territori, nelle nostre città, a partire da questi due grandi riferimenti?
L’Istituto Gramsci Rimini, in collaborazione con l’Ufficio della Pastorale sociale della Diocesi e l’ISSR “Alberto Marvelli”, organizza venerdì 19 aprile alle ore 20,30, presso il Teatro del Seminario Vescovile (via Covignano 259, Rimini, ingresso libero) un incontro dedicato alla figura di don Giuseppe Dossetti che a questi temi ha dedicato una vita.
Giuseppe Dossetti. Politica tra Costituzione e Vangelo
vedrà la partecipazione di:
Enrico Galavotti, UniChieti
Piergiorgio Grassi, UniUrbino
don Lanfranco Bellavista, Piccola Famiglia Montetauro
Danilo Barbi, scuola B. Trentin Cgil Bologna
Presbitero, teologo e fondatore della comunità monastica, Giuseppe Dossetti è stato uno degli uomini politici più originali e profondi dell'immediato dopoguerra.
Nato a Cavriago (RE) nel 1913, si dedica all’insegnamento alla Cattolica di Milano con Giuseppe Lazzati. Dopo l’8 settembre ’43 torna a Reggio Emilia, si avvicina al movimento antifascista ed entra nel Comitato di Liberazione Nazionale (CNL) in quota Democrazia Cristiana.Dopo la Liberazione Dossetti è vice Segretario Nazionale della DC e viene eletto alla Assemblea Costituente partecipando attivamente al gruppo ristretto che ha scritto il testo della Carta Costituente.
A metà degli anni ’50 Dossetti lascia l’attività politica, diventa sacerdote e dà vita alla Comunità ecclesiale di Monteveglio (Bo). Tuttavia ancora nel 1994 parteciperà alla nascita dei Comitati in difesa della Costituzione.
Tre gli aspetti del pensiero di Dossetti che, per la loro attualità, hanno indotto l’Istituto Gramsci a organizzare questo incontro:
- Non considerare il Fascismo come una “parentesi” dopo la quale tornare allo Stato Liberale prefascista, ma di puntare ad una forma statuale in cui il ruolo dei corpi intermedi sia garanzia di sviluppo equilibrato (“il mercato non può operare normalmente in condizioni di forte sperequazione economica”).
- La visione di un testo costituzionale non fermo agli assunti fondamentali, ma dinamico, in grado cioè di indurre atti legislativi ordinari, incardinati sui principi della Carta.
- L’opzione netta per una economia mista, basata su un modello Keynesiano, con un forte ruolo dello Stato, sostenuto dalla vitalità delle “comunità naturali” che germogliano nella società.
Altrettanto interessante il pensiero di Dossetti dal punto di vista ecclesiale. Fu straordinariamente attento ai valori spirituali, improntati alla meditazione della Sacra Scrittura e dei Padri della Chiesa, e ai processi di cambiamento della società civile, vero apostolo di un cristianesimo incarnato nella storia. Uomo di grande rigore intellettuale e morale, propugnò e – visse in prima persona, anche in ambito politico – sempre rapporti improntati al reciproco rispetto e fu uno dei principali interpreti della scrittura dell’art. 7 della Costituzione, sui rapporti tra Stato e Chiesa in Italia.
È disponibile il parcheggio interno al seminario