Realizzazione a cura dalla Biblioteca Gambalunga e dall’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Età Contemporanea. Ottant’anni fa sulla città si abbatterono i disastrosi bombardamenti che in undici mesi la trasformarono in una città fantasma. Fra i bombardamenti più devastanti, quelli che la colpirono il 28, il 29 e 30 dicembre.
“Rimini è oggi diventata una città morta: “interrotte le comunicazioni ferroviarie, telegrafiche e telefoniche; spezzate tutte le tubazioni dell’acquedotto e le condutture elettriche ad eccezione della periferia a monte dell’aggregato urbano; reso difficile e in molte vie impossibile il transito dell’accumulo delle macerie e dalle voragini delle esplosioni; disorganizzati e paralizzati tutti i servizi pubblici9; cessato il commercio compreso in massima parte anche quello alimentare; distrutti quasi tuti i forni e posti in condizioni di non funzionabilità: sbandata la popolazione rimasta nella quasi totalità senza tetto, perché tutte le case delle zone colpite sono distrutte o gravemente lesionate o comunque inabitabili anche se apparentemente intatte”, scrisse il Commissario straordinario Ugo Ughi al Prefetto di Forlì il 2 gennaio, aggiungendo nella sua lunga comunicazione: “Io credo che poche Città d’Italia abbiano subito con più accanita violenza una simile quasi integrale devastazione”.
Tutta la città ne era stata investita, rimanendo senza luce, senza acqua; le vie di comunicazioni interrotte, e ovunque erano voragini e cumuli di macerie. La popolazione, in gran parte rimasta senza casa, fu costretta ad abbandonare la città. Rimini conobbe in quei mesi la ferocia della guerra totale, che non si combatte solo fra soldati, ma coinvolge la popolazione e uccide le città, un aspetto cruciale della guerra nella contemporaneità, che mira a colpire l’eredità culturale e la memoria delle popolazioni nemiche.
Venerdì 29 dicembre (ore 16.30) la Biblioteca civica Gambalunga e l’Istituto per la storia della Resistenza e dell’Età contemporanea della Provincia di Rimini, presenteranno il secondo podcast della serie “Rimini in guerra: 1943-1945”, prodotta da Gruppo Icaro, dedicato allo sfollamento pressoché totale della popolazione, nel luogo altamente simbolico della Chiesa di San Bernardino. Nei suoi sotterranei, infatti, era stato allestito il rifugio in cui il 28 dicembre rimasero uccisi 56 civili.
Sarà la storica Patrizia Di Luca, a introdurre il podcast “Il mare alle spalle. Lo sfollamento di Rimini”, da lei curato con la collaborazione di Gianluca Calbucci, Maurizio Casadei, Daniele Celli. La conversazione sarà accompagnata dalla proiezione di immagini, l’ascolto di poesie, testi e testimonianze, tratti da Nino Pedretti, Sergio Zavoli, Francesco Balsimelli, Paolo Ghiotto, e letti da Pier Paolo Paolizzi.
L’incontro, introdotto dai saluti istituzionali dell’Assessora alle politiche per la pace del Comune di Rimini Francesca Mattei, si inserisce nel vasto programma di eventi che l’Amministrazione comunale, con la collaborazione delle associazioni del territorio, promuoverà per celebrare l’ottantesimo anniversario della liberazione della città dall’occupazione nazifascista (21 settembre 1944), che diverrà anche un’opportunità di riflessione sulla specificità delle guerre moderne introdotta dai due conflitti mondiali.
“La memoria, oltre a essere un tesoro collettivo, è il fondamento su cui costruire il nostro cammino verso un mondo migliore – spiega l’Assessora Francesca Mattei -. Capire a fondo il passato è essenziale per evitare gli errori commessi e capire alcune dinamiche “pericolose” che fanno da filo rosso a molti eventi tragici e che sono sempre ‘in agguatò. Invito vivamente tutti i cittadini a partecipare a queste iniziative e ad ascoltare le puntate del podcast, perché solo attraverso la condivisione delle storie e la riflessione possiamo plasmare un domani in cui le pagine buie del passato locale e nazionale non abbiano spazio nei capitoli del futuro.”
“La partecipazione di ciascuno è cruciale, soprattutto anche dei giovani, per tessere una trama sociale improntata sulla comprensione, sulla tolleranza e sulla costruzione di ponti che superino le divisioni e scongiurino inutili drammi. Leggere le parole messe nero su bianco dal commissario straordinaria Ughi sulla nostra Rimini, definita una ‘città morta’, dovrebbe farci riflettere a fondo sulle conseguenze del conflitto bellico”.
Ingresso e partecipazione liberi e gratuiti.
Info:
Biblioteca Gambalunga | tel. 0541.704488 | www.bibliotecagambalunga.it
Istituto Storico Rimini | tel. 0541.24730 | www.istitutostoricorimini.it
In allegato, oltre alla locandina dell'evento, le immagine storiche