Segnali incoraggianti per l’artigianato emiliano-romagnolo nel terzo trimestre 2017 che si è chiuso con una conferma della congiuntura positiva, su livelli non toccati in precedenza dal terzo trimestre del 2010, trainata dal mercato interno, anche se con elementi di incertezza sul fronte di quello estero. Questo emerge dall’indagine sulla congiuntura dell’artigianato realizzata da Camere di commercio e Unioncamere Emilia-Romagna. Il fatturato complessivo a prezzi correnti è aumentato dell’1,7 per cento, nonostante un improvviso declino di quello estero (-1,8 per cento).
Si conferma la tendenza positiva della produzione, che aumenta dell’1,8 per cento, sulla scia di quella più dinamica del complesso dell’industria. Si conferma quindi il miglior risultato dal primo trimestre del 2007. L’andamento degli ordini ha mostrato un rallentamento (+0,9 per cento), che costituisce un segno di incertezza per il futuro, sul quale ha gravato anche la netta inversione di tendenza di quelli esteri (-1,4 per cento).
Continua peraltro l’emorragia delle imprese artigiane attive nell’industria in senso stretto, che a fine settembre erano 28.524, in flessione dell’1,5 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016, ovvero 427 imprese in meno. Ancora una volta le omologhe a livello nazionale hanno subito una perdita ancora una volta più ampia (-1,9 per cento). La flessione è risultata più rapida nell’industria della ceramica, del vetro e dei materiali edili, in quella del legno e del mobile in legno e nell’industria metallurgica e delle lavorazioni metalliche.
Per quanto riguarda l’artigianato delle costruzioni, dopo la svolta in positivo del trimestre precedente, nel terzo trimestre del 2017 si è rafforzata la crescita del volume d’affari a prezzi correnti delle imprese artigiane del settore, aumentato dell’1,8 per cento rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, in linea con lo stesso incremento riferito al complesso delle costruzioni regionali. A fine settembre le imprese artigiane attive nelle costruzioni erano 52.196, quindi 1.048 in meno (-2,0 per cento) rispetto a un anno prima, una riduzione allineata a quella riferita al trimestre precedente.
L’andamento risulta lievemente peggiore rispetto a quello riferito al complesso delle imprese artigiane italiane delle costruzioni (-1,9 per cento), ma più pesante rispetto a quello dell’insieme delle imprese delle costruzioni regionali (-1,1 per cento). La flessione risultata più rapida per le imprese attive nella costruzione di edifici (-4,0 per cento), ma più ampia per quelle che eseguono lavori di costruzione specializzati (-730 unità).