Nel terzo trimestre dell’anno appena concluso, tornano ad accelerare (+5,0 per cento), le vendite all’estero dell’Emilia-Romagna, risultate pari a 14.410 milioni di euro. E’ quanto attestano i dati Istat delle esportazioni delle regioni italiane, analizzati da Unioncamere Emilia-Romagna. L’export nazionale ha mostrato una tendenza positiva più marcata (+6,1 per cento).
Nei primi nove mesi dell’anno, l’Emilia-Romagna si conferma la terza regione per quota dell’export nazionale (13,4 per cento), preceduta dalla Lombardia (26,8 per cento) e dal Veneto (13,7 per cento) e seguita dal Piemonte (10,8 per cento). L’andamento regionale (+5,8 per cento) appare relativamente positivo, considerato alla luce dei risultati di queste regioni (Lombardia +7,3 per cento e Veneto +5,1 per cento), tra le quali spicca la crescita in Piemonte (8,9 per cento), determinata dall’automobile.
I settori. L’andamento appare differenziato. I contributi principali alla crescita derivano dall’aumento superiore alla media regionale delle vendite di macchinari e apparecchiature meccaniche (+7,2 per cento), quindi dagli incrementi ancora più rapidi dell’export dell’industria metallurgica e della lavorazioni dei metalli (+9,9 per cento), delle industrie chimica, farmaceutica, della gomma e delle materie plastiche (+7,5 per cento) e delle apparecchiature elettriche, elettroniche, ottiche, medicali e di misura (+8,0 per cento). Al contrario, risultati negativi sono derivati dal limitato export dei prodotti dell’agricoltura e pesca (-1,1 per cento), ma soprattutto dall’importante settore dei mezzi di trasporto(-1,6 per cento).
Le destinazioni. Nel terzo trimestre l’andamento positivo si è fondato nuovamente sulla capacità di cogliere risultati positivi sui mercati europei (+5,9 per cento), grazie al notevole andamento sul mercato francese (+10,1 per cento) che ha compensato i più modesti risultati conseguiti su quello tedesco (+3,2 per cento). La crescita è forte anche sul mercato turco (+12,7 per cento) e su quello russo (+10,5 per cento). L’export ha beneficiato inoltre dell’accelerazione della crescita nell’area asiatica (+8,4 per cento), favorito da una forte ripresa sul mercato cinese.
Il fondamentale mercato statunitense ha invece confermato il sensibile rallentamento del trimestre precedente (+1,6 per cento), tanto che il complesso dell’export sul continente americano si è lievemente ridotto.