I Consulenti del Lavoro, in prima linea in questo difficile periodo di crisi economica dovuta alla pandemia mondiale, non è esagerato definirli i medici dell’economia, essi infatti con il loro lavoro aiutano sul doppio fronte: aziende e lavoratori. Con l’arrivo del coronavirus, questa categoria si è trovata di fronte alla gestione di numerose provvidenze, tra cui la burocratica gestione delle domande di cassa integrazione. La categoria da tempo oramai, ha mostrato la necessità di poter attuare un canale unico di richiesta per ogni tipologia di azienda al fine di semplificare le procedure di presentazione delle stesse. Di fatto però, ad oggi questa richiesta pare non essere stata presa in considerazione ed i canali cui accedere sono differenziati per azienda.
Ne abbiamo parlato con Caterina Calderoni (nella foto), Consulente del Lavoro operante a Bellaria Igea Marina, per delineare il campo operativo della cassa integrazione.
Possiamo sintetizzare quali sono i canali di accesso?
“Oltre ai classici canali previsti per la Cassa integrazione guadagni ordinaria o straordinaria, gli esistenti si distinguono come segue: se si tratta di azienda artigiana, la richiesta deve essere presentata presso il portale Abaco per la Regione Emilia Romagna, all’ interno del quale si compila la domanda e si crea l’accordo sindacale. Una volta completato si deve stampare tutto, richiedere la firma all’azienda e riallegare tutto insieme ad un altro paio di certificazioni richieste, contestualmente si devono attendere le risposte dei sindacati in cui approvano l’accordo ed allegare anche queste ultime. Il secondo canale è il Fondo di integrazione salariale cui possono accedere tutte le aziende non coperte dalla tutela prevista da CIGO E CIGS e con un organico medio superiore a 5 dipendenti calcolato sui 6 mesi precedenti: la piattaforma cui richiedere questo intervento è quello del sito INPS, in cui è necessario fare una domanda per ogni unità produttiva aziendale, ciò significa che se una società gestisce tre alberghi, si devono fare tre richieste, all’interno di queste è necessario indicare le ore da integrare e l’orario medio contrattuale di tutti i lavoratori, infine si deve allegare un file con l’elenco degli addetti e tutta un’altra serie di informazioni. In ultimo si verifica la domanda, si invia e si deve abbinare ad un Ticket INPS rilasciato al momento. Sulle autorizzazioni invece non resta che attendere. Il terzo canale è il Portale Regionale SARE, è la piattaforma della Regione Emilia Romagna in cui si devono caricare rigorosamente a mano tutti i dati relativi alle aziende ed ai lavoratori.”
Quando si potrà auspicare l’arrivo del denaro ai lavoratori?
“Ad oggi è difficile dare una risposta, è necessario in primis ricevere le autorizzazioni di concessione delle stesse, poi dovremo provvedere a rendicontare sulla base delle buste paghe effettive il numero di ore realmente utilizzato durante il periodo di riduzione o sospensione dell’attività, tuttavia anche in questo caso le modalità di rendicontazione sono differenti per ogni diverso canale, questo comporta tempo per i nostri studi e successivamente dopo che l’INPS avrà ricevuto tutto, dovrà impiegare i tempi di gestione necessari.”
Pandemia ed Economia non è una rima che pare funzionare, da esperta della materia Lavoro come vede il futuro della nostra Economia?
“Senz’altro questa grande ed incontrollabile crisi che si sta riversando sul nostro Paese farà selezione naturale di molte di quelle attività in una posizione che possiamo definire borderline, già prima dell’avvento del Coronavirus, dall’altra penso che è stata questa l’occasione per le piccole botteghe di risorgere: molti si stanno avvalendo del servizio a domicilio, sono dell’ idea che queste attività continueranno a lavorare ancora meglio in futuro se lasciassero attivo il servizio di consegna. Ritengo anche che sopravviveranno quegli imprenditori dotati di Resilienza, quelli che meglio sono riusciti ad adattarsi a queste nuove abitudini. Diminuiranno di molto i posti di lavoro. Nonostante la cruda realtà sia questa, sono dell’idea, da buon cuore romagnolo, che non si debba mai perdere l’entusiasmo: io, per esempio, insieme a due colleghi, ho lavorato ad un testo dal titolo: Breve compendio di Diritto della Previdenza Sociale che sarà pubblicato da Primula Editore i primi giorni di Maggio.”
Cosa pensa dello Smart-Working o Lavoro Agile: è adatto al nostro Paese?
Lo smart-working è senz’altro una modalità di espletamento della prestazione molto utile, per alcune categorie di lavoratori, soprattutto in questo periodo, ma nel nostro Paese è usato solo dal 2% sugli 8 milioni di lavoratori che potrebbero attivarlo. Indiscutibili sono i vantaggi, quali la riduzione dei tempi di spostamento ed i rischi connessi o la miglior conciliazione dei tempi vita-lavoro. Personalmente però non rinuncerei mai alla vita di studio, ricordiamoci che dietro le imprese ci sono sempre le persone e con lo sviluppo dell’intelligenza artificiale si fa sempre più importante sviluppare l’intelligenza emotiva. Ritengo, che ricevere il cliente anche solo per un saluto durante una normale mattinata d’ufficio, resti sempre un gran bel momento di vita quotidiana.