Il 2021 si apre con una situazione caratterizzata da molteplici incognite che non permettono di avere prospettive certe. Il percorso è ancora in salita e ci vede impegnati nel dovere superare crisi sanitaria, economica e sociale. Ma le imprese della Romagna non si arrendono e continuano ad investire. Per la ripartenza occorrono strategie certe, azioni immediate, dialogo ed unione.
A livello nazionale l’indagine rapida del Centro Studi di Confindustria ad inizio anno evidenzia una modesta ripresa della produzione industriale: +1,0% a gennaio dopo un lieve calo a dicembre (-0,1%). La dinamica tra fine 2020 e inizio 2021 conferma un contesto economico debole, soprattutto a causa dell’andamento nei servizi, penalizzati dalle misure di contenimento introdotte negli ultimi mesi per frenare la crescita dei contagi da Covid-19.
Per la Romagna, dall’indagine del Centro Studi di Confindustria Romagna (consuntivo secondo semestre 2020 e previsioni primo semestre 2021) emerge che il 2021 si è aperto all'insegna della speranza che il vaccino lascia intravedere per superare la crisi sanitaria.
Il secondo semestre del 2020 fotografa per le tre province un impatto disomogeneo della crisi sanitaria sui vari settori industriali. I principali indici nel secondo semestre, per quanto non ancora ai livelli pre-Covid 19, (produzione +0,2%, fatturato -0,1%, fatturato interno -0,5% ed estero +0,4%, occupazione +0,1%), sono il risultato di performance molto differenti sia a seconda dei settori presi in considerazione, sia rispetto alle singole realtà all’interno dei settori stessi ed in base alle dimensioni.
Nelle previsioni: produzione stazionaria per il 55,9% delle imprese campione, in aumento per il 28,8% ed in diminuzione per il 15,3%. Ordini stazionari dal 47,2% delle aziende campione, in aumento dal 35,2% ed in diminuzione dal 17,6%. Ordini esteri: per il 45% stazionari, per il 35,2% in aumento e per il 19,8% in diminuzione. Per l’utilizzo della cassa integrazione ci sono segnali di miglioramento: il 48,1% non intende attivarla nei primi sei mesi del 2021, rispetto ad un 2020 in cui si è registrato un picco di utilizzo della CIG in Romagna con 22 milioni di ore in provincia di Forlì-Cesena e 20 milioni di ore rispettivamente nelle province di Ravenna e Rimini. Il dato sull’occupazione (+0,1%) è, come durante tutto il 2020, influenzato dal blocco dei licenziamenti e dalla sospensione dell’obbligo di causale per il rinnovo della proroga dei contratti a tempo determinato.
I FOCUS DELL’INDAGINE. Investimenti sul fatturato 2020 8,1%. Variazione percentuale delle spese per investimenti rispetto al 2019 (+8,9%). Tipologia investimenti più ricorrenti: ICT, formazione, ricerca e sviluppo linee di produzione e tutela ambientale. Anche per il 2021 ICT e formazione risultano essere gli ambiti di investimento prediletti dagli imprenditori.
Sostenibilità Il 52,6% del campione ha effettuato investimenti in sostenibilità nel triennio 2018-2020; il 42,1% del campione controlla attivamente l’utilizzo dell’energia; il 31,6% dispone di certificazioni ambientali.
Le aziende, dal punto di vista sociale, prevalentemente adottano un sistema di welfare aziendale, flessibilità oraria per i dipendenti e promuovono l’occupazione nel territorio.
Come ripartire? A livello centrale occorre un governo serio ed autorevole, che agisca in piena operatività ed in tempi veloci e in grado di dare risposte all’altezza in questo momento di emergenza. Per utilizzare al meglio, rispettando i tempi richiesti, i fondi del Recovery Plan, servono lucidità e capacità di decidere nell’immediato. Leggiamo l’incarico dato a Mario Draghi per la formazione di un nuovo governo come un’iniezione di fiducia, con la speranza che si proceda in maniera incisiva, perché il Paese ha bisogno di una direzione chiara e di azioni concrete da attuare subito.
In Romagna, nel 2021, diversi comuni saranno interessati dalle elezioni ammnistrative. I programmi che saranno messi in atto dovranno essere decisivi per il rilancio del post Covid-19.
Auspichiamo una grande attenzione nei confronti delle imprese delle industrie del MANIFATTURIERO. Non dimentichiamo che sono quelle che fino ad ora hanno tenuto in piedi l’economia del Paese. Ma non possono continuare a sostenere il peso da sole. Per questo chiediamo azioni efficaci ed un dialogo continuo, un alleggerimento della burocrazia e la possibilità di potere crescere, ad esempio dove richiesto e possibile, con la nascita di nuove aree industriali, creando così occupazione e crescita economica dei territori.
Ovviamente occorre garantire sostegno ai settori maggiormente colpiti dalla pandemia, come il turismo, la ristorazione e l’intrattenimento, il commercio, la cultura e lo sport. Devono potere ripartire oggi e servono, oltre che maggiori risorse del Recovery, interventi e azioni che non siano assistenzialismo, ma che permettano di riprendere subito a lavorare concretamente.
In ambito di rappresentanza ricordiamo che a Ravenna la nostra associazione ha appena assunto il coordinamento di turno del Tavolo dell’imprenditoria provinciale, guidato nel 2021 dall’imprenditore Stefano Pucci, e dovrà affrontare vari temi aperti, a partire dalla questione delle Camere di commercio commissariate o accorpate in modo illogico.
Ecco perché oggi è ancora più indispensabile parlare di piani strategici di insieme: perché solo uniti, superando i personalismi, diventeremo davvero attrattivi e competitivi.
INFRASTRUTTURE
Gli scali aeroportuali di Rimini e Forlì sono due risorse fondamentali per lo sviluppo della Romagna sotto vari punti di vista. Il via libera della Commissione Ue agli aiuti di Stato per l’aeroporto Fellini di Rimini pari a 12 milioni di euro è un risultato molto importante, frutto di un lavoro strategico di collaborazione fra tutti gli attori coinvolti. Un finanziamento necessario per mettere in atto il piano di sviluppo programmato da Airiminum che auspichiamo venga percepito dall’amministrazione come reale opportunità per garantire occupazione, crescita e sviluppo a tutto il territorio. Insieme alla ripartenza del Ridolfi ci sono quindi tutte le premesse per creare finalmente una forte rete strategica tra aeroporti. Per farlo è però importante evitare gli errori del passato. Occorre operare in sinergia con un coordinamento regionale.
A Ravenna, la conferma del presidente dell’Autorità di sistema portuale è garanzia di continuità alla guida di un ente fondamentale per l’economia del territorio romagnolo, ancor più dopo che è stato finalmente avviato l’iter per l’escavo dei fondali del porto, progetto vitale per la competitività delle nostre imprese.
Sulle fiere, l’impegno della Regione Emilia-Romagna per l’aumento della partecipazione azionaria nel capitale sociale è un ulteriore segnale positivo la realizzazione di un’unica società fieristica con l’unione di Ieg e Bologna Fiere, infrastrutture strategiche affinché la nostra regione sia competitiva a livello internazionale.
Per essere attrattivi dobbiamo essere anche facilmente raggiungibili. L’alta velocità lungo la dorsale adriatica continua ad essere una priorità per il nostro territorio, così come l’adeguamento sostanziale dell’asse E45/E55. Inoltre, sono importanti per logistica e collegamenti gli interventi nello scalo Villa Selva Forlì.
Per la viabilità il collegamento veloce tra Forlì e Cesena ha finalmente fatto un passo avanti con il recente via libera alle pratiche amministrative necessarie, ora vengano rispettati i tempi di realizzazione. Rimini è ancora in attesa della realizzazione delle rotonde sulla SS16 per uno snellimento dei tempi del traffico. Inoltre, non convince il progetto per la nuova Marecchiese caratterizzato da varianti non ben definite. Occorre un intervento diretto che garantista sicurezza ed una maggiore fluidità ad un’arteria fondamentale per il collegamento tra Alta e Bassa Valmarecchia e Rimini, senza ovviamente dimenticare il collegamento con Cesena e la E45 e con la Toscana.
ENERGIA
In un momento come questo, dove siamo tutti alla ricerca di progetti utili al rilancio, bisogna valutare con attenzione tutte le opportunità offerte dalle nuove fonti di energia. Riteniamo quindi che non sia da escludere a priori l’approfondimento di progetti per la realizzazione di parchi eolici in Romagna, sia a Rimini sia a Ravenna, con il confronto tra tutte le parti coinvolte e la valutazione di come e dove potrà essere utilizzata l’energia prodotta: è un atto doveroso per non rischiare di perdere opportunità di sviluppo su diversi fronti. L’apertura del ministro Patuanelli sul Piano per la transizione energetica sostenibile non placa le preoccupazioni per l’offshore ravennate. Il governo dimissionario e l’emergenza sanitaria lasceranno nel limbo ancora molti mesi un intero polo di eccellenza indiscussa e riconosciuta a livello globale. I progetti green al largo delle nostre coste, dall’hub energetico ai parchi eolici, sono benvenuti e necessari, devono procedere in parallelo alle attività esistenti. La transizione energetica non si completa in pochi mesi, abbiamo e avremo ancora bisogno del metano presente nei nostri fondali: venga quindi definitivamente presa la scelta strategica di continuità nella produzione nazionale dal gas naturale.
TURISMO
Il settore, fra i più colpiti dalla pandemia, in questo momento ha bisogno di regole chiare, detassazione e contributi a fondo perduto per chi dopo lo stop vuole ancora investire. Il Recovery fund sul turismo non è adeguato e il superbonus, così com'è, è inapplicabile agli alberghi. Servono canali di finanziamento agevolati e incentivi concreti, linee di credito di medio lungo termine (15/20 anni) a condizioni agevolata e/o garantita dallo stato per consentire lavori di ristrutturazione ed ammodernamento alle strutture; iniziative di supporto a fondo perduto e credito di imposta importanti, con blocco e riduzione di Imu, Tari, ecc.; accordi con gli istituti di credito per calmierare i costi di gestione tramite POS, aumentati con la nuova legge europea sui pagamenti on line. Inoltre, la possibilità di reintrodurre contratti di lavoro più dinamici e sgravi fiscali e/o contributivi per assunzioni per gli over 35.
Il settore deve ripartire da un profondo rinnovamento organizzativo e strutturale delle attività alberghiere. È importante però il fattore tempo: ogni mese che trascorre inutilmente equivale ad un anno perso! E ogni impresa che non riesce a rinnovarsi oggi, domani sarà vittima di chi non aspetta altro che fare acquisizioni a prezzo di saldo. Un rischio che non possiamo correre.
GIOVANI E FORMAZIONE
Il lungo periodo di lockdown, le scuole chiuse, la didattica a distanza, l’attività sportiva ferma, hanno sicuramente colpito pesantemente i giovani. Programmando il rilancio è indispensabile pensare al loro percorso di apprendimento scolastico, professionale e di socializzazione.
Pensando al futuro, a quel giorno in cui potremo tornare a spostarci e muoverci liberamente, vogliamo che i nostri giovani escano dalla Romagna per esplorare, per confrontarsi con altre realtà e con i contesti internazionali, non perché pensino che in Romagna non ci siano opportunità di lavoro e carriera. Il nostro tessuto industriale è composto da aziende di tutti i settori, molte leader a livello mondiale. La Romagna garantisce inoltre una rete formativa universitaria di alto spessore e dinamismo con campus in grado di offrire opportunità di specializzarsi in vari ambiti. Possibilità che ci rendono attrattivi anche per i giovani che arrivano da altre regioni e da altri paesi, visto il successo che continuano a riscuotere i corsi di laurea internazionali.
Non possiamo fare crescere i nostri giovani in una logica di sussidi ed assistenzialismo. I nostri giovani devono imparare ad amare ed apprezzare il valore del lavoro e del fare impresa, credendo nel nostro territorio e in quello che offre loro. In questo quadro, è importante ridurre ancora di più quel gap che purtroppo ancora esiste fra scuole, università e imprese, creando maggiore dialogo ed occasioni per uno scambio reciproco in modo da dare loro la possibilità di raggiungere una qualifica formativa e professionale di alto livello.